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Roma, arriva nel Municipio IX la seconda edizione del Festival del Jazz

Laboratori, workshop e concerti all’insegna del genere musicale che è vera e propria arte dell’improvvisazione

Festival del Jazz 2025

Festival del Jazz 2025

Dal 26 al 29 giugno, gli spazi de La Vaccheria, suggestivo contenitore culturale nel cuore del IX Municipio di Roma, si aprono alle vibrazioni libere e appassionate del jazz. La seconda edizione del Festival del Jazz, ideata dal Municipio IX in collaborazione con Psicoanalisi Contro – Compagnia Teatrale Sandro Gindro ETS, propone un’esperienza che va ben oltre l’ascolto musicale. Il titolo scelto, “Jazz – Oltre i confini del tempo”, tratta di un viaggio sonoro e umano, una riflessione viva su una delle forme artistiche più complesse e viscerali del Novecento e oltre.

Festival del Jazz, il genere dell’improvvisazione

Chiunque abbia provato a raccontare cosa sia davvero il jazz, sa quanto sia difficile definirlo. Non è un semplice stile musicale, ma un linguaggio aperto, un modo di sentire, un’impronta emotiva che sfugge alle definizioni scolastiche. È l’arte dell’improvvisazione, della creazione istantanea, ma anche della memoria condivisa e delle cicatrici trasformate in suono.

Il festival parte proprio da questa consapevolezza. Ogni musicista jazz è, in fondo, un narratore di sé e del mondo, e spesso lo è diventato non solo grazie al talento ma anche per quella profonda inquietudine che lo spinge a trasformare il disagio in creatività. Molti tra i grandi protagonisti del jazz hanno avuto vite segnate da emarginazione, dipendenze, instabilità – e proprio da questi abissi è nata la loro urgenza espressiva. Il festival rende omaggio a questo aspetto intimo e autentico dell’arte jazzistica, facendo incontrare note e parole, suono e psicologia.

Festival del Jazz, il cartellone

Il cartellone della manifestazione si articola in quattro giornate dense di contenuti e pensate per un pubblico ampio, dai neofiti ai conoscitori più raffinati. Ogni mattina, dalle ore 11 alle 12, è in programma un laboratorio dedicato ai bambini e agli adolescenti, per introdurre le giovani generazioni al linguaggio del jazz attraverso l’ascolto attivo e il gioco sonoro. Un’iniziativa educativa di grande valore che mira a sviluppare nei ragazzi il senso dell’ascolto, dell’armonia e della libertà creativa.

Nel pomeriggio, workshop tenuti da Andrea Biondi offrono l’opportunità di comprendere i meccanismi dell’improvvisazione: strumenti in mano, i musicisti protagonisti dei concerti della sera raccontano e mostrano le loro tecniche, le scelte armoniche e le modalità con cui costruiscono dal vivo il proprio discorso musicale. Non si tratta di semplici lezioni tecniche, ma di un vero e proprio scambio umano e artistico.

La sera, poi, è tempo di concerti: set originali, profondi, spesso preceduti da letture sceniche tratte dalla vita di Miles Davis, a cura dell’attore Francesco Pezzella. Davis, figura cardine della rivoluzione jazzistica del Novecento, è qui evocato non solo per la sua musica, ma per il carico esistenziale che la sua figura porta con sé: l’inquietudine, la ricerca, la solitudine, l’estro.

Completano il programma proiezioni di documentari e film sul jazz, strumenti preziosi per contestualizzare la musica e scoprire storie personali e collettive. Storie di dolore e rinascita, di ostinazione e bellezza, di improvvisazioni che si sono fatte leggenda.