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Preside vieta i cellulari in aula. Scoppia la rivolta in un liceo di Latina

La situazione nel Liceo Scientifico Ettore Majorana è degenerata fino dover chiedere l’intervento della Polizia

Studenti con smartphone in classe

Nonostante la scuola sia cominciata da solo un mese, sono già numerosi gli episodi di bullismo segnalati nel Liceo Scientifico Ettore Majorana di Latina. Tra questi troviamo molteplici video di professori ripresi durante le lezioni e poi caricati sui vari profili social.

La vicenda

Il preside dopo le molte lamentele ha deciso di scongiurare possibili nuovi episodi, vietando l’utilizzo dello smartphone durante l’orario scolastico. A quel punto gli studenti non ci stanno e iniziano una rivolta con l’aiuto dei loro genitori. Ma solo l’intervento della polizia è stato in grado di riportare la calma nella scuola. 

La circolare, rilasciata venerdì 14 ottobre, ha portato durante il fine settimana numerose discussioni nelle varie chat di classe. Secondo il regolamento d’istituto: “bisogna tenere il telefono cellulare spento e in cartella durante le ore di lezione”, ma dalla circolare distribuita lo scorso venerdì, il preside ha disposto che: “il cellulare al mattino vada depositato in una apposita scatola per venir ripreso all’uscita, o comunque con il permesso del docente, se a uso didattico”. 

Il rifiuto della studentessa

Come riporta Il Messaggero, ieri lunedì 17 ottobre, però gli studenti si sono rifiutati di consegnare i propri smartphone durante la prima ora di lezione, nonostante il docente di turno abbia richiesto di far applicare la nuova disposizione.

Il quotidiano riporta che inoltre, dopo un primo momento di resistenza, gli studenti hanno consegnato i propri telefoni, ad eccezione di una studentessa del secondo anno. 

La ragazza non ha voluto consegnare il proprio dispositivo in quanto chiedeva che se in caso di furto le venisse ricomprato il cellulare. Non ricevendo alcuna risposta, si rifiuta nuovamente di consegnare il suo cellulare e riceve una prima nota e inseguito altre due data l’insistenza. La giovane, in lacrime chiede di andare in presidenza, e lì chiama i genitori.

L’arrivo dei genitori

Inizialmente si presenta nella scuola il fratello con due amici e successivamente il padre. Entrambi chiedono di parlare con il preside che non li riceve senza previo appuntamento.

Da quel momento scoppia il caos fino al punto che è dovuta intervenire la polizia per riportare la calma, dopo che i genitori dell’alunna hanno aggredito verbalmente il dirigente scolastico. Dopo i primi accertamenti, risulta che l’istituto abbia seguito il regolamento, annotando sul registro il rifiuto insistente della studentessa. 

Questo nuovo regolamento, però, sembra che sia stato attivato già in altre scuole italiane, tra cui alcune in Valle D’Aosta, Firenze e Bologna