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Colpo di genio

Polino (Terni), chiude l’ultimo alimentari: auto di comunità per la spesa

di Morena Di Giulio
Dopo che anche l'ultimo negozio di generi alimentari ha chiuso, il primo cittadino ha cercato una soluzione a costo zero per i residenti
Remigio Venanzi
Remigio Venanzi

A Polino, un piccolo paese montano in provincia di Terni, da qualche settimana l’ultimo negozio di generi alimentari è chiuso. Troppe le spese e poche le entrate per sostenere un’attività commerciale.

Ora però si rischia lo spopolamento, così il primo cittadino Remigio Venanzi ha un’idea: acquistare un’auto di comunità per poter andare a fare la spesa nel supermercato più vicino. “E’ il primo progetto pilota per paesi montani”, spiega il primo cittadino a Il Messaggero.

L’automobile, un mezzo furgonato, è stato acquistato da fondi europei riservati ai centri montani dopo aver presentato un progetto proprio alla Comunità Europea.

“Pensiamo di fare almeno quattro viaggi a settimana – spiega il sindaco a Il Messaggero. – I cittadini potranno usufruire gratuitamente del mezzo, tutti senza distinzione, ovviamente con una particolare attenzione per chi vive da solo”.

Un’associazione di volontariato si occuperà della manutenzione del mezzo e della messa a disposizione di un autista, che non potrà essere un dipendente comunale, specifica il Sindaco.

Polino, chiuso l’alimentari ma è pronto il progetto di riapertura

Ma non è la soluzione definitiva, il Sindaco Venanzi ha ben altri progetti per arginare lo spopolamento, uno fra tanti è proprio la riapertura di uno spaccio alimentare.

“Anche in questo caso sarà a costo zero per il bilancio del Comune, alla luce delle sovvenzioni europee”, anticipa il sindaco a Il Messaggero.

“I nuovi fondi – aggiunge – permetteranno di acquistare il locale, attrezzandolo e mettendolo a disposizione di chi ne farà richiesta. Ovviamente a determinate condizioni, in modo da avere comunque un punto di rifornimento in paese per i prodotti di prima necessità. A gestirlo potrebbe essere una coppia di profughi ucraini (sono 9 i rifiugiati ospitati a Polino dall’inizio della guerra, ndr). Ha manifestato l’intenzione di restare qui e la gestione di questo spaccio potrebbe essere un nuovo inizio per i due, l’opportunità di integrarsi meglio e sentirsi parte della nostra comunità: in questo modo sono invogliati anche a imparare bene l’italiano”.

Immagine dal profilo social del Sindaco Remigio Venanzi

 
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