Pietro Serbassi a Claudio Durigon: “Urgente un incontro sul diritto di sciopero”
“Le scrivo per richiederLe un incontro urgente alla luce delle Sue recenti dichiarazioni in merito alla regolamentazione del diritto di sciopero”

Claudio Durigon
Riceviamo e pubblichiamo da parte del Segretario Generale FAST- Confsal, Pietro Serbassi.
La lettera di Serbassi al sottosegretario on. Claudio Durigon
Onorevole Claudio Durigon Sottosegretario Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Oggetto: Richiesta di incontro sul diritto di sciopero e sul contemperamento con i servizi essenziali
Illustrissimo Sottosegretario Senatore Claudio Durigon,
Le scrivo nella mia veste di Segretario Generale della FAST-Confsal per richiederLe un incontro urgente alla luce delle Sue recenti dichiarazioni in merito alla regolamentazione del diritto di sciopero. La proposta di vietare le astensioni dal lavoro nei giorni strategici per la mobilità nazionale, come il lunedì e il venerdì durante la stagione turistica, così come l’ipotesi di introdurre l’obbligo di comunicazione individuale da parte dei singoli lavoratori, non possono che destare in noi profonda preoccupazione.
Nel corso degli ultimi mesi, come FAST-Confsal abbiamo assunto con coerenza una posizione netta in difesa di un diritto costituzionalmente garantito. Non abbiamo mai rifiutato il dialogo e, anzi, abbiamo più volte sollecitato l’apertura di un confronto serio sul contemperamento tra la libertà sindacale e la garanzia dei servizi pubblici essenziali. Lo abbiamo fatto in sede istituzionale, nel rispetto delle regole, prendendoci la responsabilità di scelte difficili, senza mai ricorrere a forzature o a proteste pretestuose. E proprio per questo sentiamo oggi il dovere di intervenire.
Le Sue parole, pur forse mosse da una legittima preoccupazione per il funzionamento dei servizi, sembrano ispirate da una logica emergenziale che rischia di sovrapporsi alle garanzie costituzionali e di alterare l’equilibrio tra potere pubblico e rappresentanza del lavoro. Vietare per legge i giorni di sciopero, o peggio, trasformare il diritto collettivo in un obbligo individuale di comunicazione, significa mutarne la natura stessa. Significa colpire lo sciopero nella sua forza simbolica e pratica, rendendolo inefficace. E questo, al di là delle buone intenzioni, è un approccio che riteniamo profondamente illiberale.
Non Le scrivo per polemizzare, ma perché ritengo che ci siano ancora margini per un confronto responsabile. Siamo disponibili a ragionare su protocolli condivisi che possano tutelare i cittadini senza depotenziare i diritti fondamentali. Siamo pronti a discutere di strumenti di autoregolamentazione che migliorino la prevedibilità del conflitto sindacale senza svuotarne il significato. Ma ciò che non possiamo accettare è che si imbocchi la strada della compressione unilaterale delle libertà costituzionali, magari in nome della governabilità o del turismo.
Per tutte queste ragioni, Le chiedo un incontro nel più breve tempo possibile. Un’occasione per confrontarci apertamente, con spirito costruttivo, alla luce delle esperienze che FAST-Confsal ha maturato nel settore dei trasporti e nei tavoli negoziali. Crediamo che il ruolo delle istituzioni non sia quello di ridurre al silenzio la voce del dissenso, ma di saperla ascoltare anche quando è scomoda, anche quando divide. È questo, dopotutto, il cuore del patto democratico.
Confidando nella Sua disponibilità, resto in attesa di un cortese riscontro e Le porgo distinti saluti.
Il Segretario Generale FAST- Confsal, Pietro Serbassi