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Pietro Genovese, 5 anni e 4 mesi al giovane che investì e uccise due ragazze a Corso Francia

Si è svolto il processo di Appello per Pietro Genovese, il giovane che travolse e uccise le due ragazze sulle strisce

Corso Francia, il luogo dell'incidente

Pietro Genovese – che al momento dell’incidente aveva 20 anni –  era stato condannato a 8 anni per omicidio stradale plurimo. L’incidente, lo ricordiamo, era avvenuto a Roma la notte tra il 21 e il 22 dicembre 2019. Nell’impatto persero la vita le due sedicenni Gaia Von Frymann e Camilla Romagnoli. Oggi Genovese ha concordato in Appello una condanna a cinque anni e quattro mesi come pena definitiva, concludendo così la vicenda giudiziaria.

I giudici della corte d’Assise di appello di Roma hanno stabilito l’obbligo di dimora e la permanenza domiciliare dalle 22 alle 7 per l’imputato 22enne, che si trovava agli arresti domiciliari da 1 anno e 7 mesi. 

Il processo di oggi (8 luglio 2021), svolto dinnanzi alla Prima Corte d’Appello di Roma, ha visto la difesa di Pietro Genovese (figlio del noto regista Paolo Genovese) contro il quale il primo grado d’accusa aveva predisposto una pena di 8 anni. Il GUP Sturzo aveva così sentenziato: 

«È assai elevato il grado di colpa dell’imputato, sotto il profilo del quantum di evitabilità dell’evento, essendo l’incidente frutto anche di una negligente scelta dell’imputato di mettersi alla guida dopo aver fatto uso di alcol»

Nelle motivazioni si ribadiva che le due giovani si trovavano sulle strisce pedonali nel momento dell’impatto, e che attraversavano la carreggiata con il semaforo verde ai pedoni. Si erano dovute però fermare in mezzo alla strada, vedendo dall’altro lato delle auto arrivare a massima velocità, e che stavano compiendo una gara di sorpassi

La difesa

I difensori di Pietro Genovese, Franco Coppi e Gianluca Tognozzi, avevano così commentato: “Per quanto ci riguarda la sentenza non rispecchia quanto emerso dagli atti, soprattutto rispetto al rosso pedonale“. Genovese si era fermato a prestare soccorso alle due giovani, per le quali non c’era più nulla da fare. Portato in stato di shock in ospedale, fu accertato che il ragazzo conduceva il veicolo, un suv, risultando positivo agli esami alcolemici e tossicologici, e in particolare con un tasso alcolemico tre volte superiore a quello consentito. 

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