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Per Hamas la morte dei civili è un “sacrificio necessario”

Lo ha ammesso il leader di Gaza Sinwar, e d’altronde i terroristi si nascondono in scuole e ospedali e usano i cittadini come scudi umani: ora che diranno i “pacifinti” occidentali (veri antisemiti)?

Manifestazione per il venticinquesimo anniversario di Hamas a Gaza nel 2012

Manifestazione per il venticinquesimo anniversario di Hamas a Gaza nel 2012 (© Hadi Mohammad - Fars Media Corporation / Wikimedia Commons)

Alla fine, Hamas è uscito allo scoperto con tutto il suo inumano cinismo. Lo ha fatto attraverso una voce dal sen fuggita che però porta la firma (letteralmente) di uno dei suoi principali dirigenti. E che, pur essendo appunto rivestita del crisma della (semi)ufficialità, non ha suscitato alcuna reazione da parte degli “indignati speciali” a senso unico.

Manifestazione per il venticinquesimo anniversario di Hamas a Gaza nel 2012
Manifestazione per il venticinquesimo anniversario di Hamas a Gaza nel 2012 (© Hadi Mohammad – Fars Media Corporation / Wikimedia Commons)

Per Hamas la morte dei civili è un “sacrificio necessario”

Le vittime civili del conflitto con Israele sono «sacrifici necessari» che hanno «infuso la vita nelle vene di questa Nazione, spingendola a risorgere alla sua gloria». È la sconcertante valutazione contenuta in alcune lettere di Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza, visionate dal Wall Street Journal.

Il Nostro, spiega Il Fatto Quotidiano, scriveva ai notabili del gruppo jihadista in esilio a Doha, nonché ai mediatori di Egitto e Qatar. E, aggiunge Il Giornale, auspicava che «i negoziati» per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi venissero «immediatamente interrotti». Sia nella considerazione che «abbiamo gli Israeliani esattamente dove li vogliamo», sia nella convinzione che l’aumento dei Palestinesi morti, a livello mediatico, «vada a vantaggio» di Hamas.

Il leader di Hamas nella Striscia di Gaza Yahya Sinwar
Yahya Sinwar (© European Council on Foreign Relations)

In effetti, sullo sprezzo della vita umana da parte dell’organizzazione terroristica, per dirla alla Fantozzi, eravamo già stati “colti da un leggerissimo sospetto”. Vuoi per l’assassinio a sangue freddo di innocenti, la decapitazione di bambini e neonati davanti ai loro genitori, il massacro di giovani perpetrati il 7 ottobre scorso. Vuoi per la consuetudine di usare gli stessi cittadini della Striscia come scudi umani, anche nascondendo i miliziani dentro o accanto a scuole e ospedali.

Il silenzio assordante dei “pacifinti” occidentali

Ora però Sinwar il macellaio (in analogia con Sinbad il marinaio) lo ha ammesso esplicitamente. E quindi lascia sconcertati, benché non sorpresi, il silenzio assordante di coloro che Il Foglio ha giustamente ribattezzato HamasNews24.

Illustrazione di Sinbad il marinaio
Illustrazione di Sinbad il marinaio (© René Bull / Wikimedia Commons)

I “pacifinti” occidentali veri antisemiti che da mesi sequestrano piazze e università di mezzo mondo per vomitare livore contro Tel Aviv. E gli utili idioti istituzionali, dalla Corte Penale Internazionale alla Commissione d’inchiesta del Consiglio Onu per i Diritti Umani, con le loro ridicole condanne dello Stato ebraico.

Israele-Hamas. Protesta pro-Palestina davanti alla Casa Bianca
Protesta pro-Palestina davanti alla Casa Bianca (© Ted Eytan / Wikimedia Commons)

Ridicole perché mettono sullo stesso piano sterminatori e sterminati. Ridicole perché solo Hamas è responsabile di crimini contro l’umanità, laddove Benjamin Netanyahu e il suo Governo stanno conducendo delle azioni militari. Esattamente (per inciso) come il Presidente russo Vladimir Putin, altro “bersaglio di lusso”, come ricorda l’ANSA, del tribunale de L’Aja.

Benjamin Netanyahu, guerra Israele-Hamas
Benjamin Netanyahu (immagine dalla sua pagina Facebook)

Pretendere infatti che in una zona di guerra si applichino gli stessi standard del tempo di pace, purtroppo, è come minimo da illusi. Illusi ai quali la “corrispondenza d’odiatori sensi” del capo militare del movimento islamista si spera farà aprire una buona volta gli occhi.