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PENSIONATI SENZA AIUTO – Se non invii questo documento entro l’estate perdi 300€ al mese: nel Lazio esplodono le richieste | Controlla il tuo cedolino

I pensionati devono sbrigarsi

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I pensionati andranno ancora più in difficoltà. Nessuno ve lo dice, ma dovete compilare un modulo altrimenti vi perdete un grande bonus

La pensione, per milioni di italiani, rappresenta il traguardo di una vita di lavoro, sacrifici e contributi versati. Ma negli ultimi anni, quello che una volta veniva considerato un momento di meritato riposo è diventato per molti un periodo segnato da nuove difficoltà.

Sempre più pensionati si trovano a fare i conti con assegni mensili che non bastano a coprire le spese quotidiane. Bollette, affitto, alimentari, farmaci: il costo della vita cresce, mentre l’importo delle pensioni resta spesso fermo o addirittura si riduce in termini reali, perdendo potere d’acquisto.

Sono tanti gli italiani che, nonostante abbiano maturato il diritto alla pensione, si trovano costretti a rinunciare a molte cose, o addirittura a cercare lavoretti per integrare l’assegno mensile. Alcuni aiutano figli o nipoti, altri devono affrontare da soli una realtà fatta di spese fisse insostenibili.

L’affitto o il mutuo, le utenze che aumentano, le spese sanitarie non coperte dal servizio pubblico: tutto questo pesa enormemente su chi ha una pensione bassa, spesso sotto i 1.000 euro al mese.

Come si calcolano gli importi delle pensioni

Questa condizione colpisce in modo trasversale uomini e donne, nord e sud del paese, ma ad avere la peggio sono soprattutto le donne, che mediamente percepiscono pensioni più basse a causa di carriere lavorative più discontinue o part-time. In molte situazioni, le persone anziane si ritrovano a fare scelte dolorose, come rinunciare al riscaldamento in inverno, alla carne in tavola o alle visite mediche specialistiche.

Le differenze negli assegni pensionistici dipendono da molti fattori. L’importo finale è strettamente legato agli anni di contributi versati, al tipo di lavoro svolto e alla retribuzione percepita durante la carriera. Chi ha avuto un impiego stabile, magari nel settore pubblico o in grandi aziende, può contare su pensioni più dignitose.

Anche il tipo di sistema pensionistico influisce. Chi è andato in pensione prima della riforma Fornero gode di regole più favorevoli, mentre i più giovani rientrano in pieno nel sistema contributivo, che calcola l’importo sulla base dei versamenti effettivi, penalizzando chi ha avuto interruzioni lavorative o redditi bassi.

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La verità sulle prossime erogazioni

La situazione, purtroppo, rischia di peggiorare. Secondo quanto riportato da Brocardi.it, nel 2025 molti pensionati si troveranno con assegni ancora più bassi. Questo a causa del ricalcolo degli importi sulla base dell’andamento dell’inflazione e dei coefficienti di trasformazione, che possono ridurre la pensione soprattutto per chi va in pensione nei prossimi mesi. Tuttavia, non tutto è perduto. Il sito spiega che, per chi riceverà assegni inferiori a determinati limiti, potrebbe spettare un aumento fino a 120 euro al mese.

Si tratta di una misura prevista per integrare le pensioni minime, ma sarà necessario rispettare precisi requisiti di reddito personale e familiare. È quindi fondamentale informarsi presso gli enti previdenziali o tramite un patronato, per verificare se si ha diritto all’aumento e come fare richiesta.