Prima pagina » Cronaca » Orlando Merenda, nuova pista: dal bullismo omofobo alla prostituzione minorile

Orlando Merenda, nuova pista: dal bullismo omofobo alla prostituzione minorile

Dietro la morte di Orlando Merenda un nuovo probabile movente: l’istigazione al suicidio

Orlando Merenda

Orlando Merenda

Dietro la morte di Orlando Merenda un nuovo probabile movente: l’istigazione al suicidio.

Dietro la morte di Orlando ci sarebbe il movente di “istigazione al suicidio” che avrebbe spinto il giovane al gesto estremo di gettarsi sotto un treno lo scorso 20 giugno. Inizialmente gli investigatori avevano concentrato l’attenzione su uno sfondo omofobo, anche riferendosi ai primi racconti degli amici e alle indagini dei profili social del ragazzo. Orlando era stato al centro di una vera e propria aggressione social, veniva spesso deriso con i messaggi omofobi e  frasi del tipo “morte ai gay”. Questa sconcertante realtà aveva dapprima portato a credere che il giovane fosse vittima del bullismo e della violenza psicologica subita da parte di chi si credeva di avere il diritto di giudicare.

Orlando Merenda, forse la pista da seguire non è il bullismo

Ma il motivo che probabilmente ha spinto il giovane ad uccidersi va cercato da un’altra parte. Il problema non era la sua omosessualità, Perché Orlando,  nonostante la sua giovane età, era riuscito a superare quel tipo di aggressioni  e diventare più forte contro dei tanti insulti e  battute che  costantemente riceveva. Insieme alla sua famiglia sembrava esserci riuscito in questa battaglia, nonostante tutte le difficoltà e i pregiudizi sociali. Era riuscito da questo punto di vista a vivere la sua vita con serenità, senza imbarazzo. Il ragazzo aveva scelto di essere se stesso, tanto da  costruire con la forza e la consapevolezza dentro di sé a non sentirsi affatto diverso dagli altri.
E’ stata proprio questa sua presa d’atto a portare la magistratura verso nuove piste. 

La svolta nelle indagini ha portato quindi gli inquirenti a cambiare pista e a cercare fuori dalla sfera omofoba. E’ il padre del ragazzo a dettare nuovi sospetti su i possibili moventi del gesto. “Mi disse due giorni prima, che era stato minacciato più volte da alcune persone!”, questo il racconto di un padre sconvolto e carico di rabbia per tutto ciò che da tempo si è riversato sul proprio figlio. “Aveva paura!”, aggiunge. Una paura per qualcosa di diverso dai soliti comportamenti di bullismo ai quali Orlando era stato vittima già in passato. Una paura diversa, una paura che cela dietro un ricatto. La nuova pista delle indagini difatti si sposta sul mondo della prostituzione minorile. E’ qui che molto probabilmente si nasconde il dolore profondo al quale il giovane Orlando non avuto più la forza di sopravvivere.

Cosa temeva Orlando, fino punto di lanciarsi sotto ad un treno?


Ma di cosa  esattamente aveva paura Orlando? Quale spinta emozionale può portare a gesti così estremi? Probabilmente questa volta Orlando non ha retto al dolore e alla disperazione per essere stato ancora una volta usato e poi essersi fatto gioco di lui, tanto da venir invaso dalla vergogna non per ciò che si è ma per ciò che si è compiuto.

Il senso di profonda inadeguatezza di un comportamento o di una scelta che nel caso specifico rimettono in discussione tutte quelle grandi battaglie di cui Orlando era stato in grado di affrontare e vincere in passato. 

Dietro un gesto così estremo si cela spesso un dolore insostenibile per la vittima. Il peso della vergogna che porta con se emozioni dolorose e insopportabili, in cui il proprio Sé deve fare i conti con la paura dell’ennesimo giudizio, del tradimento di un’aspettativa, della derisione che ne consegue e della paura di non essere questa volta  all’altezza della situazione. L’ adolescenza, con le sue dinamiche evolutive complesse, estremizza certi processi proprio perché non supportati da una razionalità e capacità di analisi oggettiva.

Nell’adolescenza tutto si fa estrema emozione, tutto si amplifica. Così spesso i giovani vengono travolti da questo tsunami emotivo senza avere il tempo o la forza di poter elaborare risposte alternative. 

Orlando Merenda, l’adolescenza e la vergogna


Orlando non era preparato a tale tipo di emozioni nonostante nella sua giovane età abbia vissuto tante sfide e altrettante sconfitte.
Questa volta però di fronte al senso di colpa, alla vergogna e all’angoscia di essere giudicati non è bastata la sua forza. La sua determinazione non è stata sufficiente ad impedire una fine così tragica.

La paura ha offuscato la sua anima fragile e schiacciato dal peso dell’angoscia ha scelto di morire, perché solo così sarebbe potuto sopravvivere alla consequenzialità di un ragionamento culturale che tanto aveva cercato di combattere.

In collaborazione con la Dott.ssa Iveta Durcekova

Lascia un commento