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Nuova app utilizza l’intelligenza artificiale per comprendere le immagini mediche

Alberto Rizzoli, Ceo della startup V7, dichiara: “Riusciamo a ‘etichettare’ i dati radiologici 10 volte più velocemente del normale”

Ortopanoramica

Da pochi giorni la startup tecnologica V7, con sede a Londra, ha sviluppato un’applicazione che ha l’obiettivo di migliorare le performance dell’intelligenza artificiale per riuscire a farle interpretare qualsiasi immagine medica.

Le parole del Ceo Rizzoli

Il cofondatore e Ceo dell’azienda, Alberto Rizzoli, ha dichiarato a Tgcom24: “Permettiamo ai nostri clienti di trasformare la conoscenza umana in modelli di intelligenza artificiale, migliorandone l’accuratezza. Grazie alla nostra app, le diagnosi sono più veloci e in certi casi anche più precise. Più o meno, riusciamo a ‘etichettare’ i dati radiologici 10 volte più velocemente del normale”. 

Il Ceo, già noto per aver sviluppato l’app Aipoly, che identifica in tempo reale migliaia di oggetti per aiutare i non vedenti e gli ipovedenti, ha inoltre annunciato di aver ricevuto un finanziamento, da 33 milioni di dollari, per la sua nuova idea.

Come funziona l’applicazione

L’applicazione consente di far apprendere ogni giorno, all’intelligenza artificiale, il lavoro di numerosi medici. Mettiamo che un patologo cerchi in un’immagine istologica una cellula di cancro, l’applicazione è in grado di apprendere da quell’identificazionee successivamente riuscire a riconoscerla autonomamente

I vantaggi

Dopo uno screening per il tumore al pancreas, solitamente dovremmo aspettare circa 13 ore per riuscire a identificare una cellula cancerogena. L’intelligenza artificiale, invece, è in grado trovarla in pochi secondi. Inoltre, in centri casi oltre a essere più veloce è anche più precisa perché prende come esempio da diverse menti e da diversi pattern e indicazioni che spesso si nascondono sotto miliardi di dati. 

È stata inoltre sviluppata per comprendere determinate patologie. Infatti, i dati che fornisce il corpo umano, non essendo strutturati non possono essere ‘indicizzati’ dai professionisti, e l’intelligenza artificiale riesce comunque ad apprenderli, solo osservandoli per poi emularli. In particolare, l’IA riesce ad emulare la conoscenza di diversi medici all’interno di un unico modello, con il quale impara a identificare le diverse patologie in maniera più precisa rispetto a un solo medico.