LA SUA AUTO NON PUÒ PIÙ CIRCOLARE | Ztl a Roma: 130 mila macchine fermate dalla nuova legge

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In arrivo divieti severi sulla circolazione, ma Roma potrà suggerire alternative per evitare lo stop totale
La Regione Lazio ha dato il primo via libera alla revisione del Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria, segnando una svolta decisiva per la mobilità romana. Nel mirino finiscono i veicoli diesel fino a Euro 5, che rischiano di essere bloccati in tutta la Ztl Fascia Verde a partire da novembre 2025. Ma la novità più importante è che il Comune di Roma potrà proporre soluzioni alternative equivalenti ai divieti, come modifiche alla viabilità, potenziamento del trasporto pubblico o incentivi mirati.
Il divieto originariamente previsto imponeva lo stop totale ai veicoli Diesel Euro 5, dal lunedì al venerdì, tra le 8:30 e le 18:30 per il periodo invernale (1 novembre–31 marzo). Ora, invece, pur restando formalmente in vigore, chi potrà evitare il blocco sarà Roma Capitale, a patto di sottoporre alla Regione misure alternative in grado di ridurre le emissioni di PM10 e NO₂ in modo equivalente. Ma la palla passa a Palazzo Senatorio: dovrà trovare soluzioni efficaci e concrete.
Il nuovo impianto regolativo introduce una flessibilità inedita, ma scarica sul Comune una responsabilità non da poco. Se Roma non sarà in grado di proporre misure alternative credibili, il divieto scatterà automaticamente, colpendo circa 130.000 veicoli attualmente in circolazione nella Ztl Fascia Verde. Tra le opzioni ipotizzate spicca il potenziamento del trasporto pubblico, zone a basse emissioni locali, incentivi allo sharing e misure urbanistiche per contenere il traffico.
Tuttavia, non tutte le deroghe sono ammesse: il cosiddetto sistema “Move‑In”, che consente di acquistare chilometri aggiuntivi per circolare nella Ztl, è stato escluso dalla Regione, definito non compatibile con un obiettivo di tutela ambientale senza compromessi. Di fatto, il Comune perde uno strumento che sperava di utilizzare per alleggerire l’impatto sociale del divieto. La riduzione del traffico dovrà avvenire principalmente per riduzione dei livelli di inquinamento, non per cassa.
Scontro politico e incertezza cittadina
La decisione ha scatenato uno scontro tra istituzioni: il Comune di Roma accusa la Regione di scaricare le responsabilità operative senza fornire le risorse per agire, mentre il centrodestra regionale rivendica il diritto di adeguarsi ai vincoli europei, sottolineando però la disponibilità al dialogo su misure alternative.
Intanto, sui cittadini pesa l’incertezza: quanti e quali spazi di circolazione resteranno a disposizione? Chi teme di vedersi limitato l’uso della propria auto Euro 5 si trova ora a dover attendere proposte concrete entro l’autunno 2025, quando il Campidoglio dovrà presentare un piano operativo. Senza, scatterà il divieto.

Prossime tappe: commissione bilancio e Piano operativo
La proposta regionale dovrà ora superare la commissione Bilancio del Consiglio regionale. Solo dopo il via libera definitivo sarà possibile conoscere l’effettivo calendario e le misure alternative ventilate dal Comune. Si attende un confronto serrato tra assessori, tecnici e cittadini, in vista del semestre invernale che cambierà la mobilità urbana.
Per le migliaia di romani con diesel Euro 5, l’autunno non sarà solo stagione di piogge e foglie, ma anche di scelte cruciali per il futuro della mobilità cittadina. Una sfida per il Comune, un rischio per molti automobilisti: e la battaglia tra ecologia, economia e diritto alla mobilità è appena cominciata.