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No vax non sono degni di partecipare alla vita sociale: prima la salute pubblica

La libertà in un paese democratico è fondamentale ma la salute collettiva è prioritaria

A oggi in Italia ci sono circa sette milioni di cittadini non ancora vaccinati e non convinti pienamente sulla validità dei vaccini contro il COVID 19. Eppure scientificamente provato che attraverso le vaccinazioni la popolazione è maggiormente protetta e evita quasi sicuramente l’ospedalizzazione, la terapia intensiva e soprattutto la morte. Se di questi sette milioni di non vaccinati si dovessero infettare un 5/10 % si potrebbero verificare tra i 350 e i 700 mila contagiati. Se soltanto un 2,5% avesse necessità di cure ospedaliere si arriverebbe quasi sicuramente a nove diecimila ricoveri.

La libertà personale è fondamentale ma la priorità è la salute pubblica

Per questo motivo la politica deve essere più coraggiosa e decidere immediatamente prima che sia troppo tardi con misure più stringenti ed alternative al lockdown che qualora si dovesse adottare nuovamente sarebbe la disgrazia totale per la pur fragile economia della nazione.

E’ vero che esiste la libertà di parola e di pensiero ma davanti ad una pandemia ed a un mostro invisibile che ha ripreso a galoppare debbono essere necessariamente limitate per tutelare la sicurezza sanitaria collettiva.

La libertà individuale è sacrosanta e deve essere rispettata ma se mette a rischio l’incolumità di una intera collettività deve essere marginalizzata per evitare danni irreparabili sia a livello sanitario che economici, occupazionali e bloccare definitivamente la ripresa economica che sta vivendo l’Italia.

La maggioranza della popolazione e pressoché vaccinata e nonostante ciò può partecipare alla vita quotidiana con attenzioni scrupolose per evitare complicazioni per se e per gli altri.

L’incomprensibile ostinazione dei no vax

Non si comprende l’ostinazione dei no vax, evidentemente fanno parte di quelle categorie iper protette che non hanno nulla da perdere nel caso di lockdown.

Se si confrontano i dati a disposizione si rileva che nel periodo novembre 2020 si avevano circa 35 mila contagi , 3600 terapie intensive e 369 decessi al giorno Mentre nel periodo novembre 2021 si registravano 10 mila contagi, 72 decessi e 486 terapie intensive. Sono dati confortanti e rassicuranti che ancora permettono una vita quasi normale. Le minoranze non possono più condizionare la vita della maggioranza della popolazione che ha creduto e crede fermamente nella scienza. Queste minoranze non sono degne di vivere in una comunità formata da cittadini consapevoli, responsabili e civili. La loro libertà cessa nel momento che inizia quella della maggioranza della cittadinanza. Forse ci sono le condizioni per una denuncia collettiva per un eventuale attentata alla salute collettiva.

Cesare Giubbi

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