Milano, l’autunno freddo “gela” gli integralisti del climate change
Sotto la Madonnina le temperature del periodo non erano così basse da 30 anni: ma per gli affermazionisti che in modo antiscientifico incolpano l’uomo resta difficile fare i conti con la realtà
Le temperature settembrine registrate a Milano sono state, per il periodo, tra le più basse delle ultimi tre decadi. Lo riporta il Corsera, precisando che, proprio per questo motivo, l’amministrazione guidata da Beppe Sala ha stabilito che i termosifoni potranno essere accesi dal prossimo 15 ottobre.
Autunno freddo a Milano
L’autunno freddo sta “gelando” gli affermazionisti che si illudono che le attività antropiche abbiano un’influenza dirompente sul clima, il sistema più complesso presente sul pianeta. Che en passant si misura, come minimo, proprio su trent’anni, e sul quale l’uomo incide al più per il 5-10%, secondo un luminare quale Antonino Zichichi. L’ideologia green, però, è notoriamente una “religione laica” fatta di integralisti che faticano (per usare un eufemismo) a fare i conti con la realtà.
Così, il meteorologo de Ilmeteo.it Mattia Gussoni ha sottolineato che quelle attuali sarebbero le vere «condizioni climatiche attese» in questo periodo sotto la Madonnina. Aggiungendo però che la comune percezione è stata alterata nell’ultimo decennio dal «riscaldamento globale». Il vecchio totem nel frattempo sostituito dal climate change, che consente di portare qualsiasi fenomeno sotto lo stesso, risibile ombrello.
In modo simile, come riferisce Il Giorno, ARPA Lombardia (l’Azienda Regionale per la Protezione Ambientale) ha chiarito che «finora ottobre risulta molto vicino alla norma». Evidentemente, però, come ironizza il giornalista Filippo Facci, ormai «la normalità fa notizia».
D’altronde, trovare un essere umano espiatorio è più comodo che ammettere come la variabilità e ciclicità naturali siano ancora largamente incomprese e del tutto imprevedibili. Per quanto questo teorema indimostrato e ascientifico, grazie alla “Milano da bere”, sarà sempre più difficile da dare a bere.