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Mi multi? Io ti sego l’autovelox ma ne abbiamo più di Francia, Germania e Belgio messi insieme

In giro c’è un “vendicatore” che sega gli autovelox sulle strade. Esultano gli automobilisti. Difficile sorprendere i vandali. Agiscono di notte, rapidi e invisibili

Autovelox

In giro c’è un “vendicatore” che sega gli autovelox sulle strade. Esultano gli automobilisti. Difficile sorprendere i vandali. Agiscono di notte, rapidi e invisibili, preferibilmente nei periodi di festa. C’è il pericolo che il fenomeno si estenda grazie all’emulazione. Ce ne sono anche 77mila finti. Scatoloni vuoti che mettono paura ma costano fino a 5mila euro l’uno!

In Veneto c’è qualcuno che ha deciso di fare la guerra agli autovelox. Li taglia. Il “vendicatore seriale” usa una smerigliatrice che sega il sostegno di ferro alla base abbattendo il macchinario. Sicuramente si sente un Robin Hood della strada. Il fatto preoccupa perché la protesta si potrebbe estendere facilmente ad altre province e regioni.

L’Italia è piena di autovelox

Inutile dire che sui social esultano gli automobilisti, facili prede di questi strumenti. La Pianura Padana è quella delle fabbrichette del lombardo-veneto che riempiono la valle, attorno alle strade dritte che la percorrono. È facile distrarsi e sforare i 50km/h del limite e gli apparecchi, di notte, neanche fai in tempo a vederli che ti hanno già fotografato. Chi ci passa più volte a ogni passaggio sono botte da circa 200 fino a 700 o anche più di 2mila euro, in base a quanto si supera il limite. Per non parlare dello stillicidio dei punti sulla patente.

L’ultimo a cadere è quello di Rosolina (Rovigo), nella notte fra il 3 e il 4 gennaio, lungo la Strada Statale 309 Romea. Faceva 5.000 multe al mese. Un po’ tutto il Polesine è interessato. Fino ad ora sono 8 solo in provincia di Rovigo. La guerra è iniziata a maggio e proseguita sotto Natale e non sembra fermarsi.  Prendiamo la parte buona di questa protesta come una indicazione ai Comuni che non possa essere questa la strada per ridurre il rischio di incidenti mortali. Ci vogliono altre strategie, per esempio all’estero usano le rotatorie agli incroci, i dossi stradali, evitano rettilinei troppo lunghi.

Si pensa a più di un vandalo, forse per emulazione più che per strategia

Il numero degli autovelox abbattuti fa pensare ad azioni compiute da più vandali, magari neanche in contatto tra loro.

I primi casi sono avvenuti a Borsaro nella notte tra il 18 e 19 maggio 2023. Dieci giorni dopo è toccato all’autovelox sulla SR 482 a Giacciano. Tra il 1° e il 2 novembre è stato segato un altro autovelox a Borsaro, dove il comune lo aveva installato di nuovo dopo il taglio di maggio. Come a dire, non ci provate che ve li sego tutti!

Alti due casi in zona Taglio di Po Mazzorno Destro tra il 5 e il 6 agosto e dopo Natale.

Sette macchinari segati solo nel 2023. Ora è ripresa l’attività col nuovo anno.

In provincia di Padova è stato fatto saltare in aria l’autovelox di Cadoneghe, all’incrocio tra la SR 307 e via Donizetti. Un macchinario da 24.000 multe al mese!

Le regole servono a consentire lo svolgimento corretto della vita civile

Ora noi non possiamo sostenere questa guerra, perché il rispetto dei limiti di velocità è alla base della sicurezza stradale. Tuttavia sappiamo che con questo tipo di segnalazioni i Comuni tendono a rimpinguare le casse vuote dell’amministrazione. Non è una strategia accettabile. Lo Stato o la Regione non trasferisce i fondi che spettano agli enti locali e i Sindaci risolvono con le multe, tanto più che servono ad abbassare il numero di incidenti stradali. I cittadini sono esasperati da questo stillicidio. La strada è dritta, le auto sono potenti. Cinquanta km/h fuori città sono una monotonia insopportabile, ecco che si spinge sull’acceleratore.

Ma il problema c’è, il pericolo è dietro l’angolo, che in questo caso è rappresentato da un incrocio o da una curva con un ostacolo che sbuca all’improvviso. Il Comune deve imporre una regola. Non fa una piega. Senza regole ognuno fa quel che gli pare e siamo nella jungla o, se preferite, nel Far West. Ognuno compra fucili e pistole e spara su ogni ostacolo che si frapponga ai suoi desideri e bisogni. Questo modello ha pochi vantaggi e tanti svantaggi, tra i quali anche quello di finire impallinati. Quello che succede negli Usa, con la libera circolazione delle armi, è sotto gli occhi di tutti.

Un popolo di ribelli anarchici ma egoisti

Noi Italiani siamo un po’ anarchici. Ma non anarchici solidali, quelli che non hanno bisogno che vengano imposte loro delle norme perché se le danno da sé e le rispettano per rispettare il prossimo, siamo anarco-egoisti. Lo Stato non è per noi la comunità che ci protegge ma un nemico. Un avversario che ci succhia denaro per fini suoi, che noi non riscontriamo nella manutenzione delle strade, nei lampioni, nella segnaletica stradale, nei cartelli con le indicazioni.

Non sopportiamo le regole che restringono le nostre libertà, non sopportiamo le tasse, invero troppo elevate, le mille gabelle, le restrizioni, le norme, le imposizioni. E non vorremmo nessuno a dirci a che velocità correre con la “nostra” auto, sulle strade di “casa nostra”, mentre siamo impegnati nel “nostro” lavoro che ci procura bei soldi, che nascondiamo all’erario, altrimenti ce me porta via più della metà.

Abbiamo più autovelox di Francia, Germania e Belgio messi assieme

Secondo una ricerca pubblicata sul sito web Zutobi, che risale al 2021, in Italia c’erano tanti autovelox più di quanti se contavano in Germania, Francia e Belgio messi assieme. Erano 8.073 contro 7.133 dei tre paesi citati. Più recentemente è stato calcolato che in Italia siano attivi più di 11mila autovelox!

Nel 2021 venne fatta un’analisi dei paesi che infliggono più sanzioni agli automobilisti, per eccesso di velocità, guida in stato di ebrezza o uso del telefono alla guida, e venne assegnato un punteggio complessivo per ogni reato, per ogni paese. Facendo poi una media e rapportandola a 10.

Dalla ricerca è emerso che in testa alla top 10 dei Paesi più severi per quanto riguarda le multe c’è la Norvegia, con un punteggio complessivo di 6,43 su 10. Nel paese nordico le multe per eccesso di velocità in autostrada arrivano a 711 euro. La guida in stato di ebbrezza costa all’utente ben 5.783 euro (per il superamento del limite dello 0,02% di alcol nel sangue), mentre le multe per transito con il rosso sono di 756 euro. Ma l’Italia viene subito per seconda con 4,95 su 10.

Solo che in Italia il numero di autovelox è il più alto di tutta Europa, ripeto, siamo arrivati a 11mila! La Repubblica Ceca è invece il paese meno caro per le multe per eccesso di velocità in autostrada, che partono da un minimo di 19 euro per chi supera il limite impostato di 130 km/h. C’è da dire che gli automobilisti “cechi” (battute a parte) sono più responsabili di noi alla guida.

Tra i paesi meno severi l’Albania. Più attenti al tasso alcolemico Ungheria, Cechia, Slovacchia

Per quanto riguarda i Paesi meno severi, è l’Albania quello più “virtuoso”, con un punteggio di 1,82 su 10. Le multe sono di 8 euro per l’uso del telefono mentre si guida, 10 euro per il transito con il rosso, 20 euro per l’eccesso di velocità in autostrada, fino ad arrivare a un massimo di 175 euro per la guida in stato di ebbrezza. Però anche gli stipendi sono più bassi della media europea. Per quanto concerne i limiti di tasso alcolemico, quelli più severi in Europa sono in Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, che accettano un limite di alcolemia dello 0%. Non devi neanche annusare l’alcool. Quelli meno severi sono nel Regno Unito, che accetta un limite di dello 0,08% dove vive di più l’abitudine a uno scotch o a un gin.

I finti autovelox che servono come deterrente

Per molti automobilisti da noi c’è una certa tolleranza nella rilevazione del macchinario mentre per altri i macchinari sono starati apposta per farti beccare sempre in fallo. Ma se così fosse, basterebbe verificarlo per non pagare nessuna multa. Poi c’è chi fa dei confronti coi paesi vicini, dove le regole sono più drastiche e non ci sono possibilità di perdoni o tirate d’orecchie. Ivan92 su Volante.it sostiene che “Se devo paragonare ciò che rischia in Italia uno che va a 250 km/h con ciò che rischia in Svizzera (carcere da 1 a 5 anni, sequestro definitivo del veicolo, revoca e annullamento della patente con possibilità di rifarla non prima di due anni e non prima che un medico del traffico ti reputi idoneo) mi viene da ridere, e poi c’è la Germania che rimescola le carte e lo rende pure legale farlo su oltre il 50% della sua rete autostradale“.