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Metropolitan in via del Corso, da cinema a centro commerciale

Arriva in Commissione Urbanistica la delibera sulla riconversione dell’ex Cinema Metropolitan: forti polemiche

Al Metropolitan di Roma, ex cinema di via del Corso, arriveranno i negozi, e per le proiezioni rimarrà una sola sala. A deciderlo una delibera approvata dalla Giunta capitolina, e giunta ieri sui banchi della Commissione competente, che ora dovrà analizzare e approfondire il testo.

La delibera, in sostanza, prevede la “riconversione funzionale del complesso edilizio da spazio unicamente destinato a sala cinematografica a spazio per attività commerciali, piccole e medie strutture di vendita, associato ad una sala cinematografica”.

Inutile dirlo, si tratta di un progetto che – anche e soprattutto a pochi giorni dallo sgombero del cinema America Occupato a Trastevere – ha sollevato polemiche da più parti. Ha preso la parola il capogruppo in Campidoglio di SEL, Gianluca Peciola, secondo il quale “la parte commerciale è eccessiva e quella culturale è troppo ridotta” e per questo motivo ha chiesto “che anche il Metropolitan venga inserito nel quadro che punta alla valorizzazione dei cinema storici di Roma”.

Contrari al progetto, anche i Cinque Stelle. “Siamo contrari alla delibera Alemanno-Marino (la delibera è stata infatti ereditata dalla scorsa amministrazione, ndr) sulla cancellazione del cinema storico Metropolitan di via del Corso” – dichiarano dal M5S Roma, per il tramite del consigliere Daniele Frongia, che spiega come “la delibera di Alemanno sulla riconversione del cinema Metropolitan nell'ennesimo spazio commerciale è stata riproposta in commissione Urbanistica” con “poche modifiche”.

“Si parla di un noto marchio della moda (senza specificare quale, pare si tratti di Benetton) che dovrebbe riqualificare e brandizzare il locale – aggiungono dal M5S – Non sono chiare le modalità di recupero degli standard urbanistici (dove si faranno i parcheggi aggiuntivi?); la parte destinata alle attività culturali è stata ridotta dal 50 al 15%; non sono chiare le modalità con cui è stata arrestata l'attività del cinema nel 2010; questa variante del piano regolatore costituirebbe un pericoloso precedente per le altre sale romane; verrebbe a mancare l'unico e ultimo cinema storico in quell'area” – incalza il consigliere Frongia, mettendo in rassegna tutti i ‘contro’ ad un simile progetto.

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