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Mare di Roma, inizia la stagione: nuove regole per l’accesso alle spiagge

Spiagge libere attrezzate, i servizi necessari e l’accesso agli animali, oltre alla trasparenza dei costi sono le novità delle spiagge romane

Spiaggia, Lido di Ostia (Dal sito del Comune di Roma)

Spiaggia, Lido di Ostia (Dal sito del Comune di Roma)

C’è un momento dell’anno in cui il mare di Roma, da Ostia fino a Capocotta, cambia volto: l’avvio della stagione balneare. Dal 1° maggio al 30 settembre, le spiagge del litorale tornano a popolarsi, con tutte le sue contraddizioni, i suoi pregi e difetti, ma anche con nuovi tentativi di regolamentazione pensati per migliorare la fruizione di un patrimonio che, a tutti gli effetti, appartiene alla città.

Un’estate che inizia a maggio, ecco le novità concrete

Il sindaco Roberto Gualtieri ha firmato l’ordinanza che regola l’intera stagione balneare, un atto che arriva ogni anno ma che stavolta si porta dietro una serie di novità degne di attenzione, soprattutto sul fronte dell’accessibilità, dell’ambiente e della legalità.

Il documento, proposto dall’assessore Tobia Zevi, mira a garantire un equilibrio non banale tra diritti dei cittadini, sostenibilità, sicurezza e anche presenza degli animali da compagnia. Eppure, proprio mentre l’ordinanza prende forma, la stagione inizia sotto l’ombra dei ritardi e delle polemiche politiche, con la sensazione – difficile da ignorare – che si potesse fare di più, e prima.

Spiagge libere attrezzate: un compromesso interessante

Una delle innovazioni più significative riguarda le spiagge libere attrezzate, una formula che suona come un ossimoro, ma che rappresenta forse il punto d’incontro più maturo tra uso pubblico e servizi privati. Queste aree resteranno gratuite e accessibili, pur offrendo servizi tipici degli stabilimenti, come docce, chioschi e assistenza ai bagnanti. L’idea, sulla carta, è garantire pari dignità a chi sceglie di non pagare per un lettino, senza costringerlo a rinunciare alla sicurezza o all’igiene.

Un altro aspetto che merita attenzione è quello dell’inclusività. L’ordinanza dettaglia le modalità di installazione di passerelle, zone d’ombra e servizi igienici accessibili anche a persone con disabilità e a famiglie con bambini piccoli. Sono segnali che testimoniano una volontà concreta di superare la visione elitaria del litorale romano, e di proporre invece un’idea di spiaggia come spazio condiviso e aperto.

Animali in spiaggia: prime regole per una convivenza reale

È la prima volta che un’ordinanza balneare di Roma Capitale si spinge così avanti anche sul fronte della convivenza con gli animali da compagnia. I concessionari potranno predisporre aree delimitate dedicate ai cani, attrezzate perfino con accessi all’acqua pensati per loro. Non è solo un atto simbolico: è una risposta concreta a un fenomeno reale, che vede sempre più persone desiderose di portare in spiaggia il proprio animale. Il rischio, se non regolato, è lo scontro tra esigenze incompatibili. Così, questa nuova disciplina cerca una sintesi di buon senso: non un via libera indiscriminato, ma nemmeno una chiusura preconcetta.

Le spine della burocrazia: Capocotta, Castelporziano e le promesse tardive

Mentre le norme avanzano, però, la gestione concreta del litorale continua a fare i conti con una macchina amministrativa affaticata. A pochi giorni dall’inizio della stagione, si susseguono i bandi last minute per la gestione di tratti cruciali come Capocotta e Castelporziano, e i ritardi nella pubblicazione dell’ordinanza stessa hanno sollevato, come spesso succede, critiche dure.

E qui il nodo diventa anche politico. Dopo anni in cui le deleghe erano state attribuite al Municipio, il ritorno delle competenze al Campidoglio non ha trovato un’amministrazione pronta a gestire il carico. Questo cambio di marcia, seppur mosso da buone intenzioni, si è trasformato – secondo i detrattori – in un boomerang organizzativo. A pagarne il prezzo sono spesso i cittadini, che si ritrovano con una stagione balneare che comincia in un clima di incertezza, e i concessionari, lasciati in balia delle tempistiche.

Servizi, sicurezza e trasparenza: ciò che resta sul campo

Tra gli obblighi più significativi imposti agli stabilimenti ci sono quelli che riguardano la sicurezza balneare (servizio di salvamento attivo dalle 9 alle 19), la pulizia dell’arenile e la trasparenza dei prezzi. Sono aspetti fondamentali, ma non sempre rispettati con rigore. La nuova ordinanza rafforza anche la clausola per i lavoratori, obbligando tutti i concessionari ad applicare il contratto collettivo nazionale di settore.

Eppure, proprio in questi meccanismi si annida la fragilità dell’intero impianto: troppe norme, troppe variabili, e controlli spesso limitati. Anche qui, la distanza tra principio e applicazione resta ampia. Lo stesso vale per le attività serali, con spettacoli consentiti fino alle 3 nei fine settimana: una libertà che può diventare problema in assenza di una gestione responsabile.

Il mare di Roma resta un’occasione aperta

Il litorale romano, con i suoi 18 chilometri di costa, è un pezzo importante dell’identità della Capitale, ma anche una sfida mai davvero vinta. Ogni stagione sembra partire con il fiatone, tra promesse ambiziose e cantieri aperti, eppure la domanda dei cittadini è sempre la stessa: avere un accesso libero, decoroso e sicuro al mare. Quest’anno si registra un passo avanti importante sul fronte dei diritti e dell’inclusione, e sarà interessante capire nei prossimi mesi se questi intenti riusciranno a tradursi in realtà visibile.