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Lo starnuto non fa sempre ‘etciù’

di Massimo Persotti

Per chi soffre di allergie, inizia il periodo più delicato. Bruciori agli occhi, respiro affannoso e, soprattutto, gli starnuti. Un vero supplizio.

Qui non trovate soluzioni alle vostre pene, è bene dirlo subito. Semmai solo qualche minuto di conforto e il tentativo di restituirvi un sorriso. Ripartendo dallo starnuto. Forte, contenuto, stridulo, grasso…ognuno di noi starnutisce secondo un suono personalizzato ma, è qui la vera differenza, riconducibile a un'unica onomatopea 'nazionale'. Non scherziamo affatto. Ogni lingua ha una sua onomatopea, cioè una parola che riproduce un rumore o un suono, in fatto di starnuti.

Se l'Europa unita avrebbe bisogno prima di tutto di una lingua comune, come sostengono alcuni, le diversità linguistiche già in tema di starnuto sono tutt'altro che incoraggianti. Gli italiani fanno 'etciù', i francesi 'atchoum', gli spagnoli 'achìs', i tedeschi 'hatschi' e gli ungheresi 'hapci'. Insomma, una babele. E competere con l'universale inglese 'achoo' diventa dura!

Se poi varchiamo i confini e ci spostiamo, ad esempio, in Asia, il suono dello starnuto acquista soluzioni linguistiche impensabili. In Cina dicono 'ah-ti', in Giappone 'hakushon' e in Thailandia 'hud-chei'. Insomma, Paese che vai, starnuto che trovi!

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