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L’Italia tra sogno e paura: le grandi opere che possiamo non fare

Il Ponte sullo Stretto o i Giochi olimpici a Roma, continuano a generare dibattiti che spesso si chiudono con un rinvio o una rinuncia

Ponte sullo Stretto

Ponte sullo Stretto

Un Paese sospeso tra visione e prudenza

In Italia il dibattito sulle grandi opere accompagna da decenni le scelte infrastrutturali del Paese. Lungo questa storia si alternano progetti realizzati che hanno trasformato il territorio e occasioni mancate, rimaste sulla carta per motivi economici, politici o per timore di impatti negativi. Il confronto resta acceso, e l’impressione diffusa è che l’Italia viva in un equilibrio instabile tra il desiderio di crescere e la paura di farlo.

Negli ultimi sessant’anni alcune infrastrutture hanno segnato svolte decisive. Altre, come il Ponte sullo Stretto o i Giochi olimpici a Roma, continuano a generare dibattiti che spesso si chiudono con un rinvio o una rinuncia.

L’Autostrada del Sole: l’opera che ha cambiato il Paese

Quando nel 1964 fu inaugurata l’Autostrada del Sole, il tracciato che collegava Milano a Napoli rappresentò molto più di un’infrastruttura stradale. La nuova arteria ridusse le distanze fisiche tra Nord e Sud, favorendo una maggiore integrazione economica e sociale.

Il progetto non fu esente da critiche. Alcuni lo giudicarono costoso e orientato a privilegiare il trasporto privato, ma negli anni è diventato la spina dorsale della mobilità italiana. L’Autostrada del Sole ha favorito lo sviluppo commerciale, industriale e turistico, accompagnando il boom economico degli anni Sessanta e contribuendo a collocare l’Italia in una posizione di rilievo nel Mediterraneo.

Fiumicino: da scommessa a snodo strategico

Negli anni Sessanta, la costruzione dell’aeroporto di Roma-Fiumicino apparve a molti come un investimento rischioso. Oggi, dopo oltre sessant’anni di attività, lo scalo “Leonardo da Vinci” è uno degli aeroporti più importanti d’Europa ed è stato premiato per sette anni consecutivi come il migliore del continente.

Fiumicino gestisce milioni di passeggeri ogni anno ed è diventato un punto di accesso fondamentale per il traffico internazionale, rafforzando il ruolo dell’Italia nel sistema del trasporto aereo globale. Anche in questo caso, le iniziali perplessità sono state superate dai risultati concreti.

TAP: tra contestazioni e sicurezza energetica

Il gasdotto TAP, entrato in funzione per portare gas naturale in Italia attraverso il Mediterraneo, è stato oggetto di forti contestazioni, soprattutto per timori legati all’impatto ambientale e alle ricadute sulle comunità locali.

Nonostante le opposizioni, l’opera è oggi parte integrante della strategia energetica nazionale. In un contesto di mercato globale instabile, il TAP garantisce diversificazione delle fonti e maggiore sicurezza nell’approvvigionamento. La sua realizzazione rappresenta una risposta pragmatica alle esigenze energetiche del Paese.

Il Ponte sullo Stretto: opportunità e resistenze

Il progetto di collegare Sicilia e Calabria con un ponte stabile è tra le opere più discusse della storia italiana. I sostenitori lo vedono come un’occasione per rafforzare l’integrazione economica del Sud e ridurre l’isolamento infrastrutturale. I detrattori ne sottolineano l’elevato costo, le complessità tecniche e le priorità alternative.

Il Ponte sullo Stretto resta, a oggi, una possibilità non realizzata, emblema di quel limbo in cui molte grandi opere italiane si trovano: sospese tra entusiasmo progettuale e resistenze politiche, sociali ed economiche.

Le occasioni mancate: il caso delle Olimpiadi di Roma

Tra i progetti rinunciati, uno dei più rilevanti è la candidatura di Roma a ospitare le Olimpiadi. La decisione della giunta capitolina di non procedere è stata motivata dal timore di infiltrazioni criminali e da preoccupazioni legate alla gestione delle risorse. La rinuncia ha cancellato la possibilità di un evento di forte impatto internazionale, capace di attrarre investimenti e rinnovare infrastrutture.

Un dibattito che segna la politica italiana

Le grandi opere hanno storicamente incontrato l’opposizione di una parte del panorama politico, in particolare delle forze di sinistra, già critiche in passato verso progetti come l’Autostrada del Sole o l’aeroporto di Fiumicino. Nonostante le riserve, molte di queste infrastrutture si sono rivelate determinanti per lo sviluppo del Paese.

L’Italia, oggi, si trova davanti alla stessa scelta di sempre: rimanere ferma per timore di conseguenze o investire in progetti che possano favorire la crescita e l’innovazione. La questione non è solo tecnica o economica, ma riguarda la capacità di pianificare a lungo termine e di assumere decisioni strategiche senza farsi paralizzare dal dibattito.