Prima pagina » Cronaca » Lavoro, Intesa Sanpaolo propone 4 giorni a settimana

Lavoro, Intesa Sanpaolo propone 4 giorni a settimana

L’iniziativa della banca, a stipendi invariati, prevederebbe per gli impiegati un’ora di lavoro in più al giorno

Lavorare un giorno in meno guadagnando lo stesso stipendio. Anche a fronte di un’ora di lavoro in più ogni giorno. È la proposta alla quale sta lavorando Intesa Sanpaolo, che intende sottoporre ai propri dipendenti questa importante novità in ambito professionale.

Una impiegata in banca mentre lavora

Una maniera diversa di intendere la settimana lavorativa che prevederebbe così la novità delle 36 ore, in luogo delle fin qui conosciute 37 ore e mezza. Una modalità che consentirebbe ai dipendenti di guadagnare un giorno di riposo in più, ma al contempo un’opportunità anche per l’azienda che conterrebbe i costi delle bollette, in tempi di forte crisi energetica.

Una scelta “flessibile”

Una nuova tendenza dunque, all’insegna della flessibilità. Perché il terzo giorno di riposo non sarebbe imposto, bensì a discrezione del dipendente, che dunque avrebbe l’opportunità di opzionare, di concerto con l’azienda, il momento all’interno della settimana nel quale organizzare il proprio ulteriore turno di riposo.

mascherina in ufficio

L’esperimento nel Regno Unito

L’esperimento è partito da qualche tempo nel Regno Unito, dove è stato avviato il più grande test al mondo per verificare la nuova idea di settimana lavorativa. Dallo scorso giugno infatti, per sei mesi, più di 3000 dipendenti, lavoratori di più di 70 aziende della Gran Bretagna prendono parte al progetto, realizzato dalla organizzazione no profit 4 Day Week Global.

L’obiettivo è appunto quello di constatare e valutare gli effetti su produttività delle aziendebenessere dei dipendenti. Sondaggi attestano che il 78% dei lavoratori, attuando una settimana lavorativa composta da soli quattro giorni ha dichiarato di trarne beneficio, risultando più felice e meno stressato. Esperimenti simili sono stati effettuati in Spagna e Islanda, riscontrando anche in questi Paesi discreto successo.

Si ricorda che oltre all’attenzione nei riguardi dell’equilibrio tra vita e lavoro dei dipendenti, vi sarebbero vantaggi anche per il pianeta, in virtù di una sostanziale diminuzione della produzione di carbonio ogni anno.

Un cambiamento che porta benefici reali?

Ma quanto questo potrebbe realmente comportare benefici per i lavoratori? Si consideri per esempio che a fronte di un giorno libero guadagnato, i turni dei restanti giorni sarebbero comprensivi di un orario più corposo e denso

Sebbene infatti l’idea di recarsi in ufficio un giorno in meno può risultare molto accattivante, non è detto che a beneficiarne sia la qualità della vita. Per non parlare naturalmente dell’efficienza lavorativa. Non è infatti detto che lavorando dal lunedì al giovedì e aggiungendo un’ora in più, questa migliori andando a aumentare il grado di qualità delle prestazioni.

Tuttavia andrebbe considerato un aspetto: la scelta del giorno in più da destinare al riposo dei lavoratori andrebbe effettivamente realizzata considerando la tolleranza e malleabilità affinché il benessere del lavoratore stesso e la conseguente relativa produttività aumentino.