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L’ACQUA PIÙ ANTICA D’ITALIA – Scorre da 2.000 anni ma puoi ancora toccarla: il fiume segreto del Lazio | Usato dagli imperatori

Fiume del Lazio - Romait.it

Fiume del Lazio - Fonte Instagram @stabenecosi_75 - Romait.it

Tra tanti fiumi del Lazio uno in particolare ha una storia alle spalle inimmaginabile. Ecco tutto quello che devi sapere.

Il Lazio da un punto di vista paesaggistico non ha paragoni. Basta recarsi nelle aree immerse totalmente nel verde per comprenderlo. Quello principale è senza dubbio il Tevere che sfocia nel Mar Tirreno e attraversa la capitale italiana.

È il primo fiume appenninico per lunghezza e portata e bagna 4 regioni, 8 province e 82 comuni! La leggenda sostiene che il nome derivi dal nome del latino Tiberino Silvio mentre Virgilio sosteneva l’idea della provenienza etrusca.

Poi c’è un altro fiume che nasce al confine tra Lazio e Abruzzo dai Simbruini tra le province di Frosinone e Roma. Scorre nella Valle di Trevi è spesso riceve dell’acqua dal fiume Jenne e arriva a formare, con una cascata, il Laghetto di San Benedetto.

Dopo aver bagnato Subiaco il fiume riceve dell’acqua dalle sorgenti dell’Acqua Flaudia e dell’Acqua Marcia nel territorio di Arsoli. Non ci crederai, ma da anni ha rappresentato una fonte di sopravvivenza. Andiamo a scoprire di quale si tratta.

Le acque cristalline del Lazio che mai ti aspetteresti

Il suo nome deriva da un termine latino perché secondo la leggenda un re Etrusco, Anio, passò per questo fiume e vi restò immerso per salvare la figlia. I romani utilizzarono questo fiume per alimentare gli acquedotti e in epoche più recenti le sue acque vennero sfruttate come risorsa importante per la produzione industriale locale e per la produzione di energia elettrica.

Nerone aveva una villa nei pressi del fiume e nel Medioevo la zona circostante diventò luogo di rifugio delle popolazioni che volevano scappare dai barbari. Ci fu il fenomeno dell’incastellamento e furono costruiti dei monasteri, il più famoso è quello benedettino di Subiaco.

Aniene - Romait.it
Aniene – Fonte Instagram @momenti_liberi – Romait.it

Un fiume immerso tra leggende e storia

Secondo la mitologia greca un giovane di nome Catillo rapì la figlia di Anio e la portò sul monte lì vicino. Il padre cercò di andare in suo soccorso, ma non riuscì nell’impresa. Il suo spirito rimase intrappolato in questo luogo e così il fiume fu chiamato in suo onore Aniene. Attualmente la comunità montana Valle dell’Aniene comprende 33 comuni.

Oggi è possibile ancora ammirare l’acquedotto romano Anio Vetus che nel corso del tempo fu restaurato ben tre volte. A seguire c’è l’Acqua Marcia, l’acquedotto che fu menzionato addirittura da Plinio il Vecchio. Nel Medioevo si dice che San Benedetto da Norcia decise di trascorrere presso il fiume la sua vita, quindi non c’è da stupirsi se i fedeli si rechino qui da ogni angolo del pianeta.