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La rapina, al gioielliere Mario Roggero costerà 17 anni e 800 mila euro

Ma la famiglia di un Carabiniere ucciso o un operaio morto sul lavoro hanno diritto allo stesso indennizzo dei rapinatori del gioielliere?

Mario Roggero, gioielliere

Mario Roggero, gioielliere

Alla fine, la rapina sventata con il sangue dei due rapinatori, a Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour (Cn), costerà quasi 800.000 euro. La sentenza, oltre ai 17 anni di carcere, ha stabilito che. Roggero dovrà pagare altri 460 mila euro a beneficio dei familiari dei due rapinatori morti durante la rapina del 28 Aprile 2021. Provvedimento immediatamente esecutivo.

La famiglia del gioielliere chiede aiuto economico

Alla terribile vicenda in cui il commerciante è stato condannato a ben 17 anni di carcere si è aggiunto anche lo strazio economico, oltre a quello psicologico. Proprio per questo, in un appello pubblicato su Facebook, la sua famiglia ha richiesto l’aiuto di tutte le persone, che in questi anni l’hanno sostenuto. “Abbiamo bisogno del Vostro aiuto, perché tutto ciò è insostenibile per Noi”.

In sintesi, in sede di giudizio, non è stata riconosciuta la “legittima difesa” e quindi la parti civili dei due rapinatori morti hanno potuto chiedere un risarcimento di quella entità, suggellato dal benestare della Corte. Trecentomila euro erano già stati versati dalla famiglia del gioielliere come non dovuti ma pagati. Alla disperazione dell’uomo, protagonista di un episodio che lo segnerà per sempre si aggiunge quindi anche la beffa delle istituzioni che prevedono un risarcimento anche per chi delinque.

Diversa la legge negli Stati Uniti

Cosa che, per esempio, non accade nel mondo anglosassone, dove chi commette un reato grave non ha mai diritto a ricevere un indennizzo dall’aggredito a prescindere dall’epilogo dell’azione predatoria. Negli Stati Uniti, addirittura, eventuali proventi raccolti dall’autore del crimine, come scrivere libri sull’accaduto o partecipare a convegni retribuiti, vanno direttamente alle vittime. Ma quelli sono altri mondi, altre società, dove un criminale è considerato tale e come tale viene trattato.

Alla fine a Mario Roggero sarebbe convenuto farsi rapinare (per l’ennesima volta) e chiuderla lì. Probabilmente non avrebbe più dormito la notte d’avanti alla scena della moglie legata e della figlia rinchiusa in uno stanzino, ma avrebbe evitato lo scatenarsi di un epilogo che alla fine premia (profumatamente) chi commette un reato. Di certo, questa sentenza non è di monito a chi decide di passare la sua vita ai danni del prossimo.

Il messaggio che arriva è quello di rendere il cittadino soggetto passivo di fronte alla prevaricazione dei diritti fondamentali, risarcendo lautamente chi è protagonista di un’azione violenta, in questo caso i parenti più prossimi. E qui viene da domandarsi se la famiglia di un carabiniere, ucciso nell’adempimento del dovere, percepisce la stessa somma o tantomeno se un operaio morto sul lavoro abbia diritto allo stesso indennizzo.

Massimiliano Burri, perito balistico