Prima pagina » Rubriche » La psicoanalisi: un metodo fuori dall’ordinario

La psicoanalisi: un metodo fuori dall’ordinario

L’intreccio di rapporti tra Sigmund Freud, Carl Gustav Jung e Sabina Spielrein

psicoanalisi

Sigmund Freud e Carl Gustav Jung, Dangerous method (2011)

Appare indubbio che il nostro rapporto con le profondità della psiche sia profondamente mutato con la nascita della psicoanalisi. Da quando, nel 1899, Sigmund Freud pubblicò il primo dei suoi grandi libri, “L’interpretazione dei sogni”.

Ciò può essere comprovato, ad esempio, dal destino personale di poeti come Hölderlin, di pensatori come Nietzsche, di pittori come Van Gogh. Tutti e tre furono colpiti da gravi crisi psichiche durante il XIX secolo, senza più riuscire ad uscirne.

Del resto, anche la medicina complessivamente considerata, ha compiuto grandi balzi in avanti soltanto negli ultimi secoli ed in particolare nel Novecento.

Dal seme all’albero

Non solo, ma Freud è solo il primo anello, ormai classico, di uno sviluppo del pensiero psicoanalitico, che ha compiuto molte tappe. Innanzitutto a partire dalla scuola stessa di Freud, di cui, tra i discepoli più interessanti, devono essere menzionati Carl Gustav Jung, Georg Groddeck, Sabina Spielrein, nonché Anna Freud, figlia dello stesso Sigmund.

I nomi sarebbero ancora moltissimi, tra cui i contributi filosofici e psicopatologici di Karl Jaspers e lo sviluppo conferito alla psicoanalisi da Lacan. Ma una menzione particolare merita il nome di James Hillman, tra i più brillanti continuatori del pensiero di Jung.

Il pensiero dell’Anima

Hillman ha avuto il merito e la capacità, come molti autori contemporanei, tra cui in Italia Emanuele Severino, di unire a testi più rigorosamente teoretici, libri più divulgativi, di corollario e commento al suo stesso pensiero.

Ma questa capacità di parlare al grande pubblico – valga, in Italia, il successo di un libro come “Il codice dell’anima” (Adelphi) – non ha indebolito la sostanza della sua operazione teorica.

L’anima ha un peso reale nelle nostre vite, a scapito del prodigioso sviluppo delle neuroscienze e delle scienze cognitive della nostra epoca.

Il peso che Freud ha attribuito al sogno e che Jung e Hillman hanno attribuito al simbolo e al mito, dimostra, ad esempio, come la nostra psiche funzioni, in modo primario, attraverso le immagini.

Ciò non impedisce, ovviamente, che gli specialisti si possano valere dei risultati raggiunti dal pensiero scientifico in simbiosi con quello psicoanalitico.

Immagini dell’Anima

Anche il cinema, in ogni caso, può contribuire alla comprensione della psicoanalisi. Valga lo stupendo film di R. Faenza, “Prendimi l’anima” (2002) e quello di D. Cronenberg, intitolato “A dangerous method” (2011).

Entrambi hanno al loro centro l’intreccio di rapporti tra Freud, Jung e Sabina Spielrein, su cui per primo fece luce un libro di A. Carotenuto del 1980, “Diario di una segreta simmetria” (Astrolabio).

Sabina fu la prima paziente cui Jung applicò il metodo di Freud, diventando prima sua amante, poi allieva di entrambi e membro della società psicoanalitica di Freud, cui diede importanti contributi nel campo della psicoanalisi infantile.

Da paziente in un manicomio, quando Jung la incontrò per la prima volta, a interlocutrice di Freud. Questa è la potenza della psicoanalisi…

Lascia un commento