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La paralisi amministrativa di Roma Capitale

La denuncia del MoVimento 5 Stelle: “Roma è immobile”

Roma, città immobile. A livello amministrativo. È dal 15 aprile, infatti, che non si tiene più l’Assemblea Capitolina, “e pare che la prossima sarà il 29 prossimo venutro” – dichiara il gruppo capitolino del MoVimento 5 Stelle, denunciando la paralisi dell’amministrazione capitolina.
“Ben due settimane per onorare la Santa Pasqua e il compleanno di Roma. È dai tempi dell'imperatore Cesare Lucio Marco Aurelio Commodo Antonino Augusto che non si facevano festeggiamenti così prolungati”.

Rincara la dose Enrico Stefàno, nella rosa dei 4 consiglieri a 5 Stelle di Roma Capitale, che in un post scrive: “Si è fermi in attesa del default economico di Roma”. Già, perché Roma – con un debito che nemmeno ai piani alti sanno di preciso a quanto ammonti, con l’invasione dei rifiuti alle porte, con i diktat imposti dal Salva Roma che pendono sulle teste dei romani come la spada di Damocle – si accontenta di un Oscar conferito alla ‘Grande Bellezza’, che altro non è che il ritratto di una società al declino. E infatti.

“Per avere un’idea del 'nulla' nel quale viaggia l’Assemblea Capitolina e la città di Roma – continua Stefàno – basta dare un’occhiata alla quantità (poche) e qualità (bassa) delle delibere votate fin qui. Non un atto di “ampio respiro”, che guardi al futuro, che dia risposta alle esigenze sempre più pressanti di una società e di un’economia in rapido cambiamento, dove le sfide vanno raccolte nel più breve tempo possibile. Dove chi non si adegua in fretta è perduto”.

Andando ad analizzare l’oggetto delle 53 delibere finora votate – in un viaggio insieme al consigliere Stefàno che ha, per ora, come ultima fermata il 10 aprile 2014 – si nota che "ben 16 delibere, circa il 30% sono riconducibili a mere 'prassi' burocratiche", quali la convalida dell’elezione del sindaco e dei consiglieri capitolini sotto il profilo dell’inesistenza di cause di ineleggibilità e dell’insussistenza di cause di incompatibilità; elezione del presidente dell’Assemblea Capitolina e dei suoi vicari, e così via.  

Ci sono poi le delibere per le cittadinanze onorarie, 2 in tutto, quelle conferite alla signora Estela Barnes Carlotto e al regista Paolo Sorrentino. Da menzionare anche i riconoscimenti di debiti fuori bilancio (6 delibere) e somme urgenze (2 delibere). Tra queste ultime, la rimozione in sicurezza e la bonifica di alcuni serbatoi idrici in cemento-amianto “a servizio degli edifici comunali siti in largo Veratti”.

Seguono le delibere "su acquisizioni o permute di aree/diritti di superficie e altro" (8 delibere), quelle sull’urbanistica (7 delibere), “dove preme segnalare la proroga di un anno (contro i sei mesi indicati dall’assessore) della delibera di Alemmanno (la n. 70) che consente ai costruttori di non realizzare le opere di urbanizzazione primaria”.

Insomma, tra tutte queste – e molte altre – “restano 5 delibere ‘di sostanza’ che potrebbero portare cambiamenti tangibili sulla  vita dei romani, se in bene o male starà a loro il giudizio – continua Stefàno – Di queste probabilmente la più importante e significativa è la delibera sull’anagrafe pubblica dei rifiuti, che infatti è stata osteggiata (dalla maggioranza stessa) per ben 8 sedute”. 

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