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La 19a giornata di Serie A: Inter campione d’inverno, sprofondo Napoli

Al giro di boa del campionato con vittorie sofferte per le prime due. Lotta Champions senza frontrunner, Var contestato

Walter Mazzarri, allenatore di un Napoli in difficoltà

Walter Mazzarri, allenatore di un Napoli in difficoltà

Serie A, capitolo XIX. Al giro di boa campionato senza indirizzi ben specifici, in testa come in coda. E l’equilibrio emerge anche dai risultati della giornata odierna.

Serie A, la classifica

Inter48Monza25
Juventus46Genoa21
Milan39Lecce21
Fiorentina33Sassuolo19
Bologna32Frosinone19
Atalanta30Udinese17
Lazio30Cagliari15
Roma29Verona14
Napoli28Empoli13
Torino27Salernitana12

Inter e Juve, vittorie sofferte

In casa con il Verona terzultimo, in casa dell’ultima in classifica battuta 6-1 tre giorni prima in Coppa Italia. L’ultima giornata del girone di andata sulla carta non avrebbe dovuto rappresentare insidie, invece Inter e Juventus vincono soffrendo parecchio.

L’Inter batte il Verona al termine di una partita rocambolesca e si laurea campione d’inverno: titolo sempre platonico, ma che nel 67,4% dei casi (60 volte su 89 campionati a girone unico) è il preludio allo Scudetto. Dopo 12 minuti, Lautaro timbra il suo ritorno in campo dopo due giornate di stop: imbucata al bacio di Mkhitaryan, puntata con tempistica da futsal del Toro per l’1-0. Da quel momento in poi, i nerazzurri dimostrano di non avere la brillantezza del novembre scorso e nonostante qualche opportunità sprecata si fanno raggiungere dal blitz in area di Henry. L’assedio finale, tra alcuni errori marchiani di Arnautovic, porta al contestatissimo gol di Frattesi (93’), viziato da una gomitata di Bastoni ad inizio azione non vista né da arbitro in campo né da Var al monitor. Tuttavia il Verona ha la possibilità di pareggiare all’ultimo secondo ma Henry tira il rigore sul palo. Dopo 100 minuti di giostra la squadra di Inzaghi chiude il girone di andata a quota 48 punti.

Sempre a -2 c’è la Juventus, che vince a Salerno ma non replica la partita di giovedì in Coppa Italia vinta per 6-1. Registro totalmente diverso a parte l’incipit, perché anche qui c’è il vantaggio campano, stavolta ad opera di Maggiore. Lo stesso centrocampista si fa espellere ad inizio ripresa e da lì parte il progetto della rimonta bianconera: Iling Jr pareggia, la Salernitana prova a vincerla anche in 10 ma poi è decisiva la testa di Vlahovic al 91’. Così come a Frosinone prima di Natale è una sua incornata a regalare 3 punti ad Allegri.

La stabilità del Milan, lo sprofondo del Napoli

Alle loro spalle, il Milan sta ritrovando continuità: aumenta il margine sul quinto posto (ora a +7) ma per tornare ad essere candidata allo Scudetto (-7 dalla Juventus seconda) deve sperare in passi falsi altrui. Pioli tuttavia pensa alla corsa della sua squadra che centra la terza vittoria consecutiva, la prima in trasferta in campionato dopo esattamente tre mesi (7 ottobre scorso a Genova). Così come mancava da più di tre mesi il timbro di Loftus-Cheek servito da una delle migliori versioni di Leao in tempi recenti. Partita virtualmente chiusa nel primo tempo con il rigore di Giroud, poi nel secondo tempo qualche brivido prima del 3-0 firmato da Chaka Traorè: il classe 2004 ivoriano completa una settimana da favola con il secondo gol consecutivo tra i professionisti dopo l’acuto in Coppa Italia.

Invece continua la stagione difficilissima del Napoli, uscito con le ossa rotte da Torino: 3-0 dei granata e contestazione dei tifosi per la squadra campione d’Italia in carica, che chiude un girone d’andata da incubo dopo il sogno dello scorso anno. Sono 28 i punti all’attivo contro i 50 di una stagione fa, un abisso. In mezzo due cambi di allenatore che non stanno portando a un gioco redditizio, l’assenza di giocatori chiave, perché convocati in Coppa d’africa o perché hanno un rendimento lontano dai picchi visti l’anno scorso, in più i nuovi innesti di De Laurentiis che non entrano con la mentalità giusta. Per questo, al di là dei meriti del Torino e dei tre gol, forse la fotografia più rappresentativa del momento azzurro è Mazzocchi: un giocatore appena arrivato dalla Salernitana, entrato all’intervallo, che dopo 220 secondi si fa espellere per un intervento sconsiderato su Lazaro. Per Mazzarri ennesima sconfitta (media punti di molto peggiore rispetto a Garcia) e nono posto in classifica.

Ressa Champions: 7 squadre in 6 punti

Il Napoli va pianissimo sì, ma è ancora nella lotta per un posto Champions perché dal quarto posto in giù nessuna si avvantaggia. La titolare attuale, la Fiorentina, cade a Reggio Emilia: decisivo il gol in avvio di partita di Pinamonti, dopodiché il risultato non cambia ma succede di tutto. Due gol annullati ai neroverdi, uno ai viola, più una traversa di Duncan e il rigore di Bonaventura parato da Consigli. La squadra di Italiano rimane quarta.

Non ne approfitta il Bologna, che appare in leggera flessione: dopo la batosta di Udine comincia l’anno solare con un pareggio preso solo all’ultimo secondo. Col Genoa va sotto e va vicinissimo più volte al pareggio, negato da fuorigioco e Martinez, ma al 95’ è De Silvestri a sfondare la porta genoana prima dell’ultimo brivido: la traversa su punizione che stava regalando a Gudmundsson una favolosa doppietta. Si chiude tuttavia un girone strepitoso per la squadra di Thiago Motta che tiene la quinta piazza.

Nell’unico scontro diretto di giornata, Roma e Atalanta perdono la possibilità di fare uno scatto importante per avvicinare la Viola. All’Olimpico Dea subito avanti nel primo tempo, mentre la Roma non sfrutta la molteplici occasioni e pareggia dal dischetto con Dybala. Nella ripresa entrambe hanno la possibilità di vincerla ma alla fine è un 1-1 che non soddisfa né Mourinho (espulso e in silenzio stampa) né Gasperini.

Per questo che davvero ne approfitta, a parte il Torino che si accoda ufficialmente al trenino battendo il Napoli, è la Lazio di Maurizio Sarri che espugna Udine e ottiene la terza vittoria consecutiva. Una continuità che sembra vedersi anche all’interno dei 90 minuti: il vantaggio biancoceleste, segnato da Luca Pellegrini (primo in Serie A) viene pareggiato nella ripresa da Wallace ma la Lazio non si fa rimontare e torna avanti con Vecino, solito nel risolvere partite nell’ultima parte. Lazio che risale al settimo posto a -3 dal quarto.

Centrogruppo: Sassuolo fuori dai guai

Nonostante l’equilibrio di certe partite proibitive sulla carta, le ultime tre (Verona, Empoli e Salernitana) non prendono punti nelle sfide contro le prime tre ma dimostrano di essere vive: dopo metà campionato non c’è nessuna squadra già spacciata. Le dirette rivali conquistano punti: Lecce e Cagliari pareggiando tra di loro, il Genoa a Bologna ottiene un punto, ma soprattutto il Sassuolo che con tre punti si porta a +5 sulla terzultima. È il paradosso della squadra di Dionisi, al 14° posto e con quasi la metà dei punti conquistata contro l’attuale prima, seconda e quarta in classifica.