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Roma. L’uomo nudo in strada va aiutato, chi si accoppia o defeca, no

Oggi, racconto di un essere umano solo, nudo, errabondo per le strade di un quartiere che ha mostrato rispetto e una mano tesa

Non finirò mai di decantare e tessere le le lodi di una band che amo fin dalla mia adolescenza e che mi ha dato tanto sotto ogni punto di vista. Sto parlando del Banco del Mutuo Soccorso e delle liriche che ha regalato in decenni di musica di altissimo livello. Tra queste, ce n’è una in particolare, di cui mi servirò per introdurre la storia che desidero raccontarvi oggi, una vicenda strettamente legata alla perdita di se stessi, della propria identità. Il testo in questione, è tratto dal brano ‘La città sottile’, dall’album ‘Io sono nato libero’.  “che altro ti resta, se non l’uomo nudo che io vedo ogni giorno, quel pazzo padrone, poeta o predone che vive sull’ultima trave. Si frega le mani poi ride, o non ride… Saltella leggero dal trave a una curva, ma oggi l’ho visto tuffarsi nel vuoto così d’improvviso, però non so dire se urlasse o ridesse.”

Un uomo nudo che si tuffa nel vuoto di se stesso, smarrendosi nell’oblio di un mondo di cui non sa di farvi parte, di quel mondo dove gli altri lo scansano, lo giudicano, lo evitano, nel miraggio forse, di un samaritano  di passaggio, che sappia provare un sentimento di pietà.  Roma, quartiere Montesacro. Un uomo solo, nudo, che si aggira per le strade. Questo è quanto è accaduto durante una giornata come tante, tra l’andirivieni degli autoveicoli e i passanti sbigottiti che dopo un primo momento di titubanza, hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Un uomo solo, completamente nudo, con appena la pena di un cappellino in testa, tra via Val d’Ossola e via Val Trompia, senza una meta, senza niente addosso, così, fino a sera, fino a quando i Carabinieri lo hanno trovato sdraiato sull’asfalto.

Comprensibile il risentimento dei residenti che hanno espresso il loro malessere, ragionando sul fatto che una persona con seri problemi, deve essere immediatamente soccorsa, affinchè la propria dignità venga salvaguardata e rispettata. Nulla a che vedere comunque con quanto accaduto in città nei giorni scorsi, episodi di cronaca che raccontano di sesso in strada e defecazioni in pubblico. L’episodio di oggi, narra la storia di un essere umano solo, nudo, errabondo per le strade di un quartiere che ha mostrato rispetto nelle parole della sua gente e una mano tesa per soccorrere l’umanità perduta di chi si è giocato tutto, persino l’estremo residuo di parvenza di se stesso. “Quell’uomo nudo che io vedo ogni giorno, quel pazzo padrone, poeta o predone che vive sull’ultima trave… tuffarsi nel vuoto così d’improvviso…”.

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