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Konjac, o lingua del Diavolo: il tubero ipocalorico che sazia la fame

Konjac: origine, proprietà, come cucinarlo. Adatto anche ai celiaci perché privo di glutine

Conosciuta anche come lingua del diavolo, il konjac è un tubero dalle origini antichissime appartenente alla famiglia delle Aracee, particolarmente diffusa in Corea, Cina e Giappone da oltre 2000 anni.

Konjac, il tubero privo di grassi

Del konjac si consuma la radice, il konyaku, prima raccolta in bulbi freschi che vengono seccati, puliti e sbucciati.

Dalla radice a sua volta si può ricavare una gelatina utilizzata come addensante oppure può essere trasformata in chicchi o farina, impiegata nella preparazione di spaghetti o sottili tagliatelle, chiamate shirataki di konjac. Questi sono molto simili ai famosi “noodles” dal sapore neutro e dalla consistenza leggermente gelatinosa.

Sono molto amati per la buona versatilità e per l’apporto calorico davvero irrisorio. Pensate solo 20-30 kcal per 100 gr di prodotto, di cui solo 1.27 gr di carboidrati e totalmente privo di grassi.
In Oriente il konjac è utilizzato anche così com’è, tagliato a tocchetti e saltato in padella, come contorno a piatti di carne e pesce.

Konjac, ipocalorico ma ricco di fibre e sali minerali

Ipocalorico ma ricco di fibre e sali minerali tra cui ferro, fosforo, zinco, rame e calcio, il konjac è un alimento che troviamo facilmente anche nei supermercati e sempre più spesso sulle nostre tavole;

è composto al 97% da acqua e ricco di elementi nutrienti e dal notevole apporto benefico: contiene cellulosa e fibre solubili, essenziali per il corretto transito intestinale e che fungono da nutrimento per la nostra flora batterica intestinale.

Digrande utilità quindi in caso di diete ipocaloriche e dimagranti perché, grazie alla ricchezza in glucomannano, un polisaccaride idrosolubile che a contatto con l’acqua è in grado di aumentare il suo volume del 60-80%, garantisce un elevato potere saziante con un irrisorio apporto calorico.

Privo di glutine, adatto anche ai celiaci

Totalmente privo di glutine è ideale anche nei soggetti celiaci. E’ utile in chi desidera ridurre l’apporto di carboidrati con la dieta, essendo un valido alternativo alla classica pasta a base di frumento.

In commercio possiamo trovare la radice di konjac in forma di shirataki (noodles) o risino, secchi o immersi nel liquido di conservazione.

Nel primo caso andranno reidratati e “cotti” in acqua bollente per 10-15 minuti. Mentre nel secondo andranno ben sciacquati e cotti per pochi minuti prima di essere conditi e saltati in padella.


La pasta di konjac (noodles, risino, tagliatelle o altri formati in commercio negli ultimi anni) presentano una consistenza leggermente gelatinosa (minore se il prodotto acquistato di base è quello secco) e un sapore abbastanza neutro che si abbina a numerose tipologie di condimenti gustosi; assorbendo molto più di altri tipi di pasta e non avendo un sapore definito, acquisiscono il sapore del condimento con cui vengono arricchiti.

Come cucinarlo

Molto buono quando abbinato a funghi e tofu, sughi di pesce o carne oppure, se vogliamo avvicinarci a uno stile culinario più orientale, in zuppa con verdure. Ma possiamo anche adattarli a ricette tipicamente italiane: molto buono con una carbonara o saltato in padella con frutti di mare ben conditi.


Se invece preferiamo un piatto vegetariano non ci resta che saltare il risino o i noodles di konjac in padella o in wok. Possiamo aggiungere verdure a piacere, pomodorini, uno spicchio di aglio e una generosa quantità di olio extravergine d’oliva, che manterrà elevato il senso di sazietà e il gusto del piatto.

Altre proprietà interessanti del konjac

E’ interessante inoltre notare che nella medicina popolare orientale le foglie di konjac vengano utilizzate anche per curare asma, tosse, ernia e affezioni cutanee come ustioni o punture di insetto. Inoltre la radice di questo tubero può vantare altre proprietà interessanti:

  • Migliora il controllo glicemico, in particolare nei pazienti diabetici, ed il profilo lipidico, in particolare i livelli di colesterolo “cattivo” LDL.
  • Migliora la salute orale (per le noteproprietà antibatteriche di questa pianta).
  • Contribuisce a un buon controllo pressorio.
  • Attenua i sintomi della sindrome premestruale, in virtù della sua ricchezza in sali minerali.
  • Valido alleato nella lotta al peso corporeo in eccesso, grazie alla ricchezza in glucomannano e il quasi nullo apporto calorico-glucidico.

Ricorda sempre: non eccedere

Va precisato che il konjak deve essere assunto con parsimonia. Un eccessivo consumo di fibre infatti può causare disturbi intestinali come flatulenza, feci non formate, gonfiore addominale e flatulenza. E così rallentare l’assorbimento di alcuni farmaci, specie se assunti in granuli. Gli effetti sono comunque risolti modificandone l’assunzione.

Infine occorre evitarlo in caso di occlusione intestinale o in alcune patologie del tratto gastro-intestinale.