Prima pagina » Sport » Jannik Sinner porta l’Italia in trionfo: vittoria in Coppa Davis dopo 47 anni!

Jannik Sinner porta l’Italia in trionfo: vittoria in Coppa Davis dopo 47 anni!

Insieme ad Arnaldi, Bolelli, Musetti, Sonego e capitan Volandri, l’Italia bissa il successo in Cile del 1976. È la consacrazione di un predestinato

Jannik Sinner con la bandiera tricolore: l'Italia ha vinto la Coppa Davis

Jannik Sinner con la bandiera tricolore: l'Italia ha vinto la Coppa Davis

Malaga 2023: 47 anni dopo Santiago l’Italia è campione di Coppa Davis per la seconda volta nella sua storia. Allora lo storico trionfo (anche dai risvolti politico-sociali) targato Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Antonio Zugarelli e Corrado Barazzutti con capitano Nicola Pietrangeli. Oggi Jannik Sinner, Matteo Arnaldi, Simone Bolelli, Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti con capitano Filippo Volandri hanno conquistato il torneo di tennis per nazioni più importante. Nelle Final Eight di Malaga gli azzurri hanno battuto in successione Paesi Bassi, la Serbia di Novak Djokovic e in finale l’Australia, con quest’ultima partita vinta senza andare al doppio decisivo.

Sono bastati i due singolaristi a riportare la cosiddetta “insalatiera” nel Bel Paese. Matteo Arnaldi ha battuto Alexei Popyrin dopo tre set intensi (75 26 64 in 2h24′ di gioco) nel primo singolare che aveva un peso specifico enorme, perché dopo di lui Jannik Sinner ha rispettato il pronostico battendo Alex De Minaur in due set senza storia. 63 60 in un’ora e 21 minuti per scrivere la storia del tennis italiano.

La consacrazione di Jannik Sinner tra i grandissimi

Il punto decisivo non poteva non portarlo Jannik Sinner, catapultato in una nuova dimensione sportiva e tennistica negli ultimi 15 giorni. Arrivato alle Finals di Torino da numero 4 al mondo dopo una grande stagione, ha fatto appassionare l’Italia intera sfiorando la vittoria nel “Torneo dei Maestri” venendo battuto solo dal campionissimo Novak Djokovic al termine di una settimana in cui nel corso dei gironi aveva battuto per la prima volta in carriera il serbo numero uno del mondo. La rivincita dell’altoatesino è arrivata in semifinale quando ltalia e Serbia si sono ritrovate di fronte.

Con l’Italia spalle al muro e tre match point da annullare, in pratica sull’orlo del baratro, Sinner li annulla e capovolge il match in un amen portando Italia-Serbia in parità. Mai un tennista aveva annullato tre match point consecutivi a Novak Djokovic prima di batterlo. Subito dopo, scendendo in campo nel doppio insieme a Lorenzo Sonego, ha battuto ancora una volta Djokovic (in coppia con Kecmanovic) portato il punto decisivo per l’Italia: coppia Sinner-Sonego provvidenziale come nei quarti finale contro l’Olanda.

Paradossalmente il compito più facile è stato svolto in finale con la vittoria netta nei confronti di De Minaur, vero uomo del destino in questa scalata. Infatti le più grandi vittorie della sua giovane e già strepitosa carriera sono arrivate con l’australiano come avversario: la vittoria nelle NextGen Finals di Milano nel 2019, il primo torneo 1000 della sua carriera nell’agosto scorso e ora la storica Coppa Davis riportata in Italia dopo quasi mezzo secolo.

Fenomeno popolare

È il coronamento di una stagione che lo ha portato tra i grandissimi del tennis mondiale, riscrivendo record in ambito nazionale che appartenevano ad Adriano Panatta come il numero di tornei vinti (10) e le vette nel ranking mondiale (n°4). Ma la punta dell’ iceberg si è toccata negli ultimi 10 giorni con il seguito che le sue partite hanno creato, avvicinando anche i non appassionati.

Lo dimostra il 35% di share che la finale di Torino ha ottenuto tra Rai1 e Sky Sport e le prime pagine di tutti i giornali italiani, sportivi e generalisti, prendendosi anche una piccola rivincita nei confronti di chi lo criticò a settembre per la rinuncia alla partecipazione alla fase a gironi di Coppa Davis provocata da un acciacco post US Open. Ora Sinner ha zittito tutte le critiche e fatto urlare tutti i tifosi e gli appassionati, per un trionfo che lo colloca tra i grandissimi sportivi italiani di questa generazione. E guardando la carta d’identità (22 anni e mezzo) è probabile che siamo solo all’inizio…