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Italia, match-point sprecato: Qatar ancora in bilico, serve mantenere la calma

Il rigore tirato alle stelle da Jorginho costringe gli azzurri a una partita con il coltello tra i denti in Irlanda del Nord. Urge dimenticare in fretta il finale di partita con la Svizzera

Bonucci e Raspadori rincuorano Jorginho, dopo il rigore sbagliato contro la Svizzera

Bonucci e Raspadori rincuorano Jorginho, dopo il rigore sbagliato contro la Svizzera

Un lieto fine apparecchiato e svanito all’ultimo. L’Italia pareggia a Roma con la Svizzera per 1-1, proseguendo lo spalla a spalla con gli elvetici nel girone C. Azzurri che nell’ultimo turno in Irlanda del Nord sono leggermente favoriti per andare direttamente in Qatar, ma pesa come un macigno l’errore di Jorginho a poco dal 90′: il vantaggio di due gol di differenza reti dovrà essere difeso con i denti.

Italia ingolfata

L’inizio partita in un Olimpico caldissimo non carica molto gli azzurri, che gestiscono per larghi tratti il pallone ma lenti e prevedibili in manovra. La Svizzera va a nozze in una situazione del genere e non a caso passa in vantaggio: da una palla persa di Barella parte il contropiede rossocrociato che porta Okafor sull’out di sinistra. Pochi istanti per puntare Acerbi e servire Widmer a rimorchio. L’ex Udinese tira di prima un missile terra aria che batte Donnarumma.

La squadra di Mancini continua a non carburare, rischia il raddoppio ancora con un Okafor indemoniato, ma a metà primo tempo sale la pressione: spesso non sempre paziente e lucida, l’Italia per minuti è stabilmente negli ultimi 30 metri. Al 22′ Jorginho prima e poi Barella vanno a colpo sicuro, ma un salvataggio nello specchio e Sommer strozzano l’urlo dell’Olimpico. A 10 dall’intervallo arriva il pareggio su calcio piazzato con l’asse napoletano Insigne-Di Lorenzo, il cui colpo di testa viene controllato dal Var prima di essere convalidato.

Secondo tempo di alto livello: a Belfast con questo atteggiamento

Nella ripresa gli azzurri riprendono lo spartito del finale della prima frazione, trovando anche brillantezza e velocità sui fraseggi nello stretto. Soprattutto dopo l’uscita di Belotti e l’entrata di Berardi, che ha tolto i punti di riferimento per i difensori elvetici. Con il baricentro molto alto, la mira nei tiri non ripaga la mole creata. Per questo arriva un altro episodio per favorire la svolta azzurra: lanciato in profondità dal neo entrato Cristante, Berardi viene portato giù in area da Garcia. Taylor non vede il calcio di rigore ma viene richiamato al Var e cambia idea: a tre minuti dal 90′, Jorginho ha il match-point con vista sul Qatar. Il lieto fine sembrava apparecchiato.

La pressione di 50mila tifosi pronti ad esultare, i freschi errori dal dischetto (incluso quello nella partita di andata a Basilea) dell’italo-brasiliano, una tecnica di tiro e di rincorsa cambiato dall’ultimo Europeo. Tante possono essere le motivazioni, ma il mediano azzurro calcia male, altissimo e toglie i compagni dall’imbarco per il Medio Oriente tra un anno. Nel recupero la Svizzera ha l’occasione per il colpaccio ma nulla di fatto: un pareggio che sa di sconfitta.

Un’occasione persa per chiudere virtualmente i giochi nella serata romana, invece gli azzurri andranno a Belfast con un vantaggio irrisorio. Il +2 di differenza reti è un aspetto positivo ma l’ultimo turno di lunedì è favorevole alla Svizzera. A parità di differenza reti varrebbero le reti segnate, altrimenti andrebbe direttamente ai Mondiali la Svizzera per il gol in trasferta nello scontro diretto. In Irlanda del Nord servirà una partita attenta ma con l’obbligo della vittoria, possibilmente larga. Con il gioco espresso per ampi sprazzi la missione non è difficile, servirà maggiore cinismo e non commettere l’errore di rimanere mentalmente al rigore sprecato.

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