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Islam-Italia. Quando due musulmani si incontrano di cosa parlano?

Italia-Islam, nella maggior parte dei paesi musulmani dove l’Islam è religione di Stato, chi nasce, nasce musulmano per legge

Islam Italia

Suk Marocco

Parte questa settimana una rubrica dedicata alle differenze tra Occidente e Oriente. Per essere più precisi tra il nostro mondo e la cultura islamica. Sarà curato da Marcello Catalano, profondo conoscitore del mondo arabo e raffinato musicista. Questa è il primo articolo. Buona lettura.

Per comprendere l’articolo che tra poco leggerete è importante capire che il mondo dei musulmani è molto diverso da quello di noi cattolici. I musulmani non sono una semplice comunità, sono una sorta di nazione nel mondo. Hanno la consapevolezza di essere uniti e questa comunità si chiama Umma, ossia l’insieme dei fedeli musulmani. E devono aiutarsi l’un l’altro, questo è ben chiaro nel Corano. L’arabo rappresenta l’unica lingua ufficiale nell’Islam, anche in Paesi completamente diversi dal punto di vista culturale come la Malesia, dove l’Islam è religione di Stato.

Quattro chiacchiere su Dio

Quando due Musulmani si incontrano, in un hotel o ad un convegno, dopo essersi presentati, uno dei primi argomenti che affronteranno è la religione e ne parleranno con trasporto, enfasi e convinzione. E si scambieranno informazioni sulla moschea più vicina.

Due italiani che si incontrassero in un albergo di Bombay, dopo essersi presentati parleranno probabilmente di politica, di calcio, magari anche di donne e chiederanno informazioni sui ristoranti italiani in zona. Difficilmente l’uno chiederà all’altro se conosce una chiesa vicina all’hotel. Questo non significa che i cattolici siano meno attaccati alla propria religione di quanto lo siano i musulmani. È diverso il modo di viverla. Dobbiamo considerare che nella maggior parte dei paesi musulmani dove l’Islam è religione di Stato, chi nasce, nasce musulmano per legge. E morirà musulmano per legge e durante la propria vita non potrà cambiare fede né abbandonare la propria.

Italia-Islam, la legge e il ramadan

L’Islam punisce, dal carcere alla pena di morte a seconda dei Paesi in cui è religione di Stato, l’apostasia. Ossia chi decide di abbracciare l’ateismo o chi decide di abbandonare l’Islam per un’altra religione. L’islam è di base un sistema giuridico. La legge del Corano si fonde e confonde con il diritto civile e penale dei Paesi in cui è religione di Stato. Durante il mese del Ramadan il fedele musulmano è chiamato a rispettare alcuni dettami che prevedono, tra le altre cose, l’astinenza dal cibo, dall’acqua, dal sesso, dal fumo di sigaretta e da altri piaceri. Dall’alba al tramonto.

Anche nei paesi musulmani più moderati questo, che costituisce uno dei cinque pilastri dell’Islam, è considerato di fatto una imposizione di legge. Chiunque vìoli uno di questi dettami è punito con il carcere più o meno duramente in base all’entità della violazione che va dal bere un bicchiere d’acqua a mezzogiorno al consumare alcool. Questo ovviamente riguarda solo i musulmani.

Nell’islam le relazioni fuori dal matrimonio non sono permesse

I non musulmani di passaggio o residenti in questi Paesi non sono in genere soggetti a questo tipo di provvedimenti. Specie se si tratta di Paesi moderati, ma è cosa buona in pubblico conformarsi alle abitudini, per una questione di rispetto. Nell’islam per esempio le relazioni fuori dal matrimonio non sono permesse. Mi spiego meglio, ci si può fidanzare, certo. Ma questo deve avvenire in seno alle famiglie dei due innamorati. Non è prevista, tantomeno permessa, la convivenza more uxorio. La coppia per poter abitare sotto lo stesso tetto deve prima essersi sposata secondo rito musulmano. Il matrimonio nei Paesi dove l’Islam è religione di Stato è un matrimonio prettamente religioso. Il matrimonio civile non esiste.

Da noi in Italia una coppia può decidere di convivere senza sposarsi, può decidere di sposarsi in municipio oppure scegliere il matrimonio in chiesa. In tutte e tre i casi la legge permette la convivenza e questa tutelata dal diritto civile. Nei Paesi musulmani una coppia non può trascorrere un weekend in hotel se non mostra un certificato di matrimonio e qualora fosse colta a dormire insieme fuori dal matrimonio, avrebbero due sole possibilità in tribunale: sposarsi immediatamente o trascorrere un po’ di tempo in carcere. Questo vale anche nel caso in cui uno solo nella coppia sia musulmano. In questo eventualità il carcere sarebbe una punizione condivisa ma non vi sarebbe l’invito a sposarsi come seconda opzione.

I rapporti sessuali al di fuori del matrimonio sono vietati per legge

Rapporti vietati sia nel caso di giovani coppie che di adulti. Immaginiamo il caso di un uomo di 50 anni, vedovo, che incontrasse una donna di 50 anni, vedova. Non sono sposati (non commetterebbero quindi adulterio, reato punito con il carcere ). Sono quindi “single” non per propria colpa né per propria volontà. Si conoscono e decidono di passare un weekend insieme in un hotel. Essendo musulmani, alla reception chiederanno loro un certificato di matrimonio. Non avendolo non verrà loro data una stanza. Non potrebbero neppure decidere di affittare un appartamento perché il portiere dell’immobile potrebbe denunciarli alla polizia qualora scoprisse che non sono sposati.

E’ chiaro che nei Paesi moderati islamici non ci sono poliziotti nascosti tra i cespugli Pronti ad intervenire in questi casi. Ma è anche vero che sono abbastanza diffusi i casi di interventi delle forze dell’ordine per quanto riguarda le coppie musulmane o le coppie miste non sposate che violassero la legge. Ho dovuto fare questa premessa per meglio far comprendere le ragioni prettamente giuridiche che dovrebbero quantomeno indurre il futuro sposo non musulmano a riflettere sulle proprie scelte nel caso di un matrimonio misto con congiunta musulmana o viceversa.

Perché se è vero che un uomo non musulmano per sposare una donna musulmana ha l’obbligo della Conversione all’Islam (perché la religione nel mondo islamico passa attraverso il padre e quindi anche l’educazione religiosa dei figli) nel caso contrario qualora fosse un uomo musulmano a sposare una donna non musulmana la donna non sarebbe obbligata alla conversione.

Ma è il caso di fare un esempio più specifico in questo prossimo articolo.

Obbligo mascherine: “Mascheramento all’aria aperta” di Sandro Torella

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