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Intonare coro “Giallorosso Ebreo” non è reato. Comunità perplessa

La presidente della Comunità ebraica capitolina, preoccupata, ha scritto al ministro della Giustizia e al vicepresidente del CSM

Usare l'aggettivo e sostantivo maschile Ebreo per insultare una tifoseria avversaria non è considerato ingiurioso, punibile penalmente. Così, Il coro calcistico "giallorosso ebreo" non é reato e ciò preoccupa la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, che sulla recente sentenza del Gup di Roma ha scritto al ministro della Giustizia e al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura.

"Due tifosi denunciati per diffusione di odio razziale dopo aver intonato il triste e ricorrente coro 'giallorosso ebreo' sono stati prosciolti perché il fatto non sussiste – scrive Dureghello ad Andrea Orlando e Giovanni Legnini, riferendosi ad articoli di stampa -.

Le espressioni incriminate sono state ritenute confinabili all'ambito di una rivalità di tipo sportivo il cui intento era la mera derisione sportiva e non discriminatoria tale per cui "le modalità di accostamento della parola ebreo a giallorosso non costituiscono", citando la sentenza, "alcun concreto pericolo di diffusione di un'idea di odio razziale e di superiorità etnica". (Ansa. Foto Archivio: Raggi al Museo Ebraico)

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