Infrastrutture, il Lazio punta al rilancio: Roma e Regione chiamate al salto di qualità
La Capitale ospita oltre il 70% della popolazione regionale e sconta da tempo una fragilità nei collegamenti interni e con il resto del Paese

Un confronto serrato tra istituzioni, imprese e cittadini disegna il futuro della mobilità e delle grandi opere nel cuore del Paese
Roma e Lazio al bivio infrastrutturale
Le priorità sono chiare: il sistema infrastrutturale di Roma e del Lazio necessita di un ripensamento profondo, che non si limiti alla manutenzione straordinaria ma guardi a un vero salto di qualità. Questa è la sintesi emersa durante il dibattito “Insieme per il futuro di Roma e del Lazio”, promosso dal think tank Riparte l’Italia presso l’associazione Civita, nel centro della Capitale.
La partecipazione delle massime cariche istituzionali – tra cui il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e i sottosegretari Federico Freni e Claudio Durigon – ha contribuito a sottolineare la centralità strategica dell’incontro. Il confronto ha evidenziato come il nodo infrastrutturale sia uno snodo chiave per la competitività del territorio, la qualità della vita dei residenti e la capacità attrattiva per investimenti e turismo.
Il nodo ferroviario romano: tra urgenze e ritardi storici
La Capitale ospita oltre il 70% della popolazione regionale e sconta da tempo una fragilità nei collegamenti interni e con il resto del Paese. Al centro dell’attenzione, il sistema ferroviario, con interventi mirati su Termini, Tiburtina e sul nuovo snodo del Pigneto, destinato a diventare un punto cruciale di interscambio tra la metro C e le linee regionali.
Sul tavolo anche la chiusura dell’anello ferroviario – da anni oggetto di discussioni ma ancora privo di una calendarizzazione definita – e il prolungamento della linea C della metropolitana verso piazzale Clodio. Progetti che, se completati, migliorerebbero significativamente la mobilità urbana, alleggerendo la pressione sul trasporto su gomma e offrendo alternative più rapide e sostenibili.
Ponti e assi strategici: connessioni tra Roma e il mare
Non è solo la Capitale ad avere bisogno di nuove direttrici. La fascia costiera, in particolare l’asse Roma-Fiumicino, è interessata da progetti rilevanti come la realizzazione del nuovo Ponte dei Congressi e la ricostruzione del Ponte della Scafa tra Ostia e Fiumicino. Interventi ritenuti fondamentali per sostenere l’economia turistica e logistica del litorale.
Le nuove infrastrutture si collocano all’interno di una strategia che mira a rendere più fluido il collegamento tra centro città, aeroporto e area portuale, oggi spesso rallentato da strozzature e criticità strutturali.
Aeroporto di Fiumicino: uno scalo in evoluzione
Il Leonardo da Vinci è ormai riconosciuto tra i migliori hub aeroportuali a livello globale. Durante il convegno, Marco Troncone e Vincenzo Nunziata di Aeroporti di Roma hanno illustrato il piano di sviluppo dello scalo, che include l’espansione dei terminal e la discussa quarta pista.
Il Presidente Rocca ha chiarito che qualsiasi sviluppo infrastrutturale dovrà essere compatibile con gli standard ambientali, senza sacrificare spazi verdi, ma ha anche invitato a evitare approcci ideologici. La crescita del traffico aereo, ha spiegato, deve essere governata, non subita, e richiede un equilibrio tra sostenibilità ambientale ed esigenze economiche.
Civitavecchia e Gaeta: i porti che guardano al futuro
Il completamento della darsena traghetti e l’allungamento dell’antemurale Cristoforo Colombo a Civitavecchia sono tra le opere più attese per potenziare il traffico merci e passeggeri. Parallelamente, il porto di Gaeta, snodo cruciale per l’economia del basso Lazio, richiede investimenti mirati per migliorarne l’accessibilità e l’efficienza logistica.
Accanto agli interventi portuali, l’asse Orte-Civitavecchia è indicato come tratto strategico per i collegamenti tra il centro e il nord Italia, fondamentale anche per alleggerire i flussi su Roma.
Alta velocità e intermodalità: focus sui territori
Il presidente di Unindustria, Giuseppe Biazzo, ha richiamato l’attenzione sulle potenzialità inespresse di aree come il Viterbese, il Reatino, il Frusinate e il sud pontino. Tra i progetti in fase di analisi, il terminal merci di Santa Palomba a Pomezia – già oggi il principale hub logistico regionale – e la futura stazione Alta Velocità di Ferentino.
In parallelo, il completamento di collegamenti come la Roma-Latina e la Cisterna-Valmontone rappresenta una condizione necessaria per lo sviluppo industriale e per il riequilibrio tra Capitale e provincia.
Verso una mobilità del futuro: vertiporti e sostenibilità
Oltre ai grandi cantieri tradizionali, il Lazio guarda anche all’innovazione. Tra le proposte in discussione, la realizzazione di una rete di vertiporti, piattaforme dedicate alla mobilità aerea avanzata che potrebbero rappresentare una svolta nel trasporto urbano e regionale nei prossimi decenni.
Il tema della sostenibilità, emerso in più interventi, si lega a un’altra esigenza fondamentale: coinvolgere le comunità locali nei processi decisionali, promuovere la formazione della forza lavoro e adottare tecnologie che riducano l’impatto ambientale delle nuove opere.
Una visione comune per una Regione interconnessa
L’incontro ha messo in luce una consapevolezza diffusa: il rilancio infrastrutturale del Lazio non può più attendere. La sfida non è solo tecnica o economica, ma anche culturale e politica. Serve un coordinamento efficace tra tutti gli attori coinvolti – pubblici e privati – e un approccio che consideri infrastrutture e mobilità come leve di coesione, crescita e modernizzazione.
La posta in gioco riguarda la competitività futura della Regione e la qualità della vita di milioni di cittadini. E proprio per questo, ogni ritardo costa più di quanto sembri.