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Influencer scrocconi, Chef Vissani: “Fanno schifo e rovinano il nostro Paese”

Gli chef Vissani, Riccioli e Corelli sul fenomeno degli influencer che non vogliono pagare il conto in cambio di post sui social

Lo chef Gianfranco Vissani

Gianfranco Vissani

Offrono visibilità in cambio di un pasto gratuito nei ristoranti. Una tendenza molto di moda negli ultimi tempi, portata avanti da alcuni influencer che, in virtù di una loro forte popolarità sui social network, si recano in diversi ristoranti per consumare come normali clienti. Alcuni però li definiscono “scrocconi“.

Un fenomeno in netta crescita

Sì, perché al momento del pagamento offrono di non pagare il conto, barattando il prezzo del pasto con storie promozionali sui propri profili.

Un fenomeno in continua ascesa, considerando soprattutto il proliferare delle tecniche di comunicazione digitale nella nostra vita quotidiana. Nello specifico, forte di una accordata popolarità in rete l’influencer pubblica post o storie su alcuni social network, allegando giudizi positivi sulle sue pagine social, che vengono corredate anche da riferimenti geografici relativi al ristorante.

Una persona che fotografa del cibo

Un meccanismo ormai consolidato

Una sorta di scambio tra beni di diversa entità, che si sta traducendo in un vero e proprio modus operandi. Un meccanismo riconoscibile e riconosciuto che per certi versi oggi, pare sempre più difficile debellare.

E’ chiaro che non c’è nulla di male quando tutto ciò prevede un accordo preventivamente preso tra gli imprenditori digitali e quelli della ristorazione.

Abbiamo perciò voluto chiedere ad alcuni ristoratori: questa tendenza trova sempre il consenso da parte di costoro? A risponderci, alcuni illustri rappresentanti della categoria.

Il pensiero di Massimo Riccioli

“C’è chi preferisce questo tipo di soluzioni. Io ricerco sempre una tipologia specifica di clientela” – ci dice Massimo Riccioli. – “E’ capitato che mi avessero chiamato per ricevere questo tipo di proposta ma ho gentilmente declinato l’offerta. Sono contrario a questo tipo di modalità, perché non mi sembra coerente. Anche perché il giudizio degli influencer che non pagano il conto potrebbe essere anche modificato in positivo. Proprio in virtù del mancato pagamento. E’ comunque plausibile e percorribile come via, ma dev’essere qualcuno in grado di veicolare e portare avanti una corretta informazione. Anche se adotto una linea piuttosto tradizionalista. Sarebbe forse più indicato pagare il conto e pagare il servizio mediatico dell’influencer“.

Il parere di Igles Corelli

“Io sono a favore di articoli scritti con fini pubblicitari” – ci dice Igles Corelli. – “Se l’indotto dell’articolo, del post o del contributo in genere è importante, il riscontro è del tutto positivo. Se qualcuno ti procura del lavoro ci può stare. Però sia chiaro, è sempre il ristoratore che decide. Se l’influencer ha visibilità, e c’è un ritorno anche per il ristoratore è, tutto sommato, un accordo che ci può stare”.

Il punto di vista di Gianfranco Vissani

“Io l’ho sempre detto che gli influencer sono uno scandalo per l’Italia” – sostiene Gianfranco Vissani. – “In alcuni casi queste persone ricattano i ristoratori. Tutto questo è la rovina del nostro paese. Sono anche pochi gli influencer che non ti chiedono soldi. Molti, che possono vantare un discreto bacino d’utenza, magari da 500.000 followers in sù, lo fanno. E’ quanto di più schifoso ci possa essere. Noi neanche ci rendiamo conto, è una vergogna”.