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Il woke inverso è demenziale come l’originale: due casi esemplari

La HBO chiama col cast “inclusivo” della serie tv su Harry Potter, la Marvel risponde col figlio bianco di Black Panther: le débâcle politically correct della Disney non hanno insegnato niente?

Basta woke

Basta woke (© Stock.adobe)

Ci mancava solo il woke uguale e contrario. Come se una brutta copia non partisse svantaggiata per definizione, e a maggior ragione quando l’originale è già sufficientemente demenziale. Una deriva illustrata bene, e in entrambi i sensi, da un paio di casi esemplari che, ultimamente, si sono presi la ribalta.

Basta woke
Basta woke (© Stock.adobe)

Ci mancava il woke uguale e contrario

In principio fu la nuova serie tv su Harry Potter, con relativo stillicidio di polemiche che segue quello di svelamento del cast (ça va sans dire) “inclusivo”. E pazienza se, come ricorda l’Independent, i produttori avevano assicurato che lo sceneggiato sarebbe stato un «fedele adattamento» dei libri di J.K. Rowling. La genuflessione alla cancel culture, a quanto pare, tira più dell’aderenza ai personaggi.

J.K. Rowling
J.K. Rowling (immagine dalla sua pagina Facebook)

Nel mirino, sintetizza Open, sono finiti soprattutto Paapa Essiedu e la giovanissima Arabella Stanton, ingaggiati rispettivamente per gli iconici ruoli di Severus Piton ed Hermione Granger. Non a caso, l’attore di origini ghanesi viene paragonato a Halle Bailey, protagonista de La Sirenetta, l’attrice dai tratti latini a Rachel Zegler, interprete di Biancaneve. Evidentemente, il fatto che la Disney abbia incarnato in pieno il detto go woke, go broke non ha insegnato niente.

Quartier generale della Walt Disney Company a Burbank, California
Quartier generale della Walt Disney Company a Burbank, California (© Coolcaesar / Wikimedia Commons)

Se la HBO chiama, comunque, la Marvel risponde in modo altrettanto controverso – per usare un sottile eufemismo. Come infatti riporta Bleeding Cool, in un fumetto di recentissima pubblicazione è stato introdotto il personaggio di Ketema, il “figlio bianco” di Black Panther. Una contraddizione vivente sotto ogni punto di vista, incluso quello genetico, avendo l’erede di T’Challa capelli biondi, occhi azzurri, ed entrambi i genitori neri.

Ketema, il “figlio bianco” di Black Panther
Ketema, il “figlio bianco” di Black Panther (immagine dall’account X – ex Twitter – di Cosmic Marvel)

Il politically correct, insomma, è duro a morire. Però perde colpi, a conferma di quanto gli si addica la memorabile definizione della Corazzata Kotiomkin regalataci da un mitico Fantozzi: una “c…ta pazzesca”. Sia in versione “classica” che inversa.