IL PAESE DEI MORTI – È stato abbandonato da tutti e ora ci crescono rovi e fantasmi: il borgo abbandonato più inquietante del Lazio

E’ ormai diventato un vero e proprio villaggio fantasma quello che si cela tra le campagne situate a nord della Capitale.

Quando ci si avvicina all’antico borgo, è possibile percepire fin da subito la straziante storia che ha caratterizzato queste zone rurali, site nella campagna romana più selvaggia e impervia. Questo luogo infatti ha visto un susseguirsi di tragedie, che hanno terrorizzato così tanto i residenti da farli fuggire a gambe levate.

Da quel momento tutto ciò che si può udire è il flebile cinguettio degli uccelli, gli unici che hanno ancora il coraggio di addentrarsi nei meandri del “paese dei morti”. In effetti l’appellativo non aiuta ad attrarre sul luogo i residenti delle città adiacenti né tantomeno i turisti.

Ma perché questo nome? Per capire fino in fondo il motivo, è essenziale conoscerne la storia, ricca di imprevisti e sciagure, che hanno reso Galeria Antica uno dei borghi più e misteriosi e al tempo stesso suggestivi dell’intera regione del Lazio.

La funesta storia di Galeria Antica

Anticamente chiamato Careia, il piccolo paese romano si è originato con l’arrivo degli Etruschi, per poi essere conquistato dai Romani. Nel tempo il territorio ha subito una distruzione totale, ma grazie ad una famiglia del luogo, i Conti di Galeria, da qui il suo nome, la cittadina ha ripreso vita.

I veri problemi sono cominciato nel diciottesimo secolo, quando Galeria Antica è diventata una città fantasma. Il borgo infatti è stato lasciato a sé stesso, a seguito di una epidemia di malaria che si è scagliata violentemente sugli abitanti, molti dei quali sopperirono. Ecco perché i sopravvissuti hanno deciso di stabilirsi nelle terre adiacenti, dando forma a quello che oggi è conosciuto come Santa Maria Galeria Nuova.

La città fantasma: la leggenda che si tramanda ancora oggi

La tragica epidemia non ha provocato solo morte e strazio, ma ha portato alla nascita di una leggenda, che ancora oggi viene tramandata tra i locali. Quest’ultima ha come protagonista il fantasma “Senz’affanni”, il quale si narra sia lo spirito di un menestrello che risiedeva a Galeria Antica, morto durante l’epidemia di malaria.

Ogni quest’ultimo tornerebbe tra le rovine della cittadina, in sella ad un cavallo bianco, suonando per la sua amata. Alcune persone hanno perfino sostenuto di sentire l’uomo così il rumore degli zoccoli dell’animale, soprattutto nella stagione invernale, durante le piene del Fiume Arrone.