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Il Neo Berlusconismo e la Destra-Destra desaparecida. Da Ordine Nuovo a Nuovo Ordine

A raccogliere l’eredità di Berlusconi, appare sempre di più voler essere la “governativissima” Giorgia Meloni, grazie a una “strana” svolta al centro

Leader politici della Destra italiana

Sebbene Silvio Berlusconi sia stato inequivocabilmente un grande protagonista della storia d’Italia e malgrado l’esagitato e trentennale accanimento dei “sinistri” magistrati nei suoi confronti, abbiamo sempre ritenuto che nei fatti, più che nelle parole, il Cavaliere, fin troppo occupato a proteggere l’altra faccia della sua Luna (quella imprenditoriale e patrimoniale), sia stato un freno dotato di ABS all’ascesa della Destra nazionale nell’ultimo ventennio.

Infatti, nonostante fosse riuscito, attraverso abili manovre di accostamento al centro, a sdoganare la Destra dalle ombre post eversive del passato che per troppi anni l’avevano relegata ad essere un’idea di mera appartenenza, in quegli stessi anni, abbiamo assistito ad altrettanti “riposizionamenti” della “sua” Forza Italia in accordo con quella stessa Sinistra che lo metteva strumentalmente alla gogna attraverso i poteri alternativi a quello politico (Media e Magistratura).

Adesso che l’eclettico Statista ha lasciato il mondo terreno, una sorta di Neo Berlusconismo “rischia” di potersi elevare a compiuto ideale politico con l’ambizione di non dover sparire nei ricordi di un’epopea che solo il singolo poteva saper rappresentare.

La svolta al Centro – Il nuovo ordine della Destra meloniana

I figli e gli affini di Silvio Berlusconi naturalmente erediteranno l’immenso patrimonio costruito in anni di visionarie iniziative imprenditoriali, ma a raccogliere lo scettro della fin qui mancata rivoluzione liberale, appare sempre di più poter essere, o voler essere, la “governativissima” Giorgia Meloni, grazie a una “strana” svolta al centro, finanche in contrasto velato con i venti di Destra che si stanno diffondendo anche nel versante occidentale della Vecchia Europa.

Se questa “semplice percezione” venisse confermata nei fatti più che in alcune dichiarazioni a vantaggio della propria base, che futuro avranno i pochi o i tanti credenti della Social Destra, che al di là dei “fortunati eletti” della famiglia meloniana, risultano, oggi come ieri, ai margini della politica che conta?

Accetteranno passivamente questo estremo passaggio che, dall’originario “Ordine Nuovo” (quello della prima ora, di rautiana memoria) li sta conducendo a questo poco “sacramentale” Nuovo Ordine?

Dovranno o sapranno accontentarsi delle “infantili celebrazioni” sui “social” a vantaggio dei soli appartenenti al “cerchio magico” meloniano?

Un fatto è certo: nonostante l’insistenza sugli scranni della politica nazionale di un governo a forte trazione conservatrice, la Destra sociale sembra essersi dissolta nel nulla del sottobosco comunicativo e dirigenziale. Mentre sempre più “attenzionate” e invadenti risultano le minoranze sparute dell’estrema sinistra, capitanate anche dal nuovo algoritmo dei “falsi poveretti” del M5 Stelle, una sorta di “ostracismo” suicida sembra aver tolto ogni fonte di ossigeno comunicativa a quel mondo ormai innominabile della Destra “originaria”, la Destra-destra.

Esiste ancora una Destra-Destra che va oltre il senso di appartenenza?

In un etere selvaggio, in cui trovano facilmente spazio e visibilità youtuber criminali, abusivi legalizzati, estremisti del disvalore etc…, ai sognatori della Destra più “estremamente” sociale e popolare è a malapena consentito di riunirsi in gruppi FB privati per cercare di ritrovare il senso di una politica che sembra scomparsa.

Eppure esiste ancora, con tutti i suoi limiti dovuti soprattutto al radicato “senso di appartenenza” troppo out fashion, un’intera comunità di Destra, ambiguamente vituperata e screditata fin anche dal suo interno. Essa è sparsa confusamente nelle marginalità della Nazione, priva di risorse economiche e senza una “convinta” rappresentanza nei gangli dello Stato.

Troppo “pura” per poter occupare gli spazi preposti all’esercizio del Potere, troppo “idealista” per non spaventare il Sistema globalizzato dei consumi.

L’ultima volta della Destra-Destra

L’ultimo tentativo “organizzato” per poter incidere nella realtà fattuale risale a La Destra (2008/2013) del burbero Francesco Storace e del compianto Teodoro Buontempo.

Tentativo esauritosi tra diaspore ereditarie, divisioni fratricide e “furbate” di un sistema elettorale detentore di tanti e troppi interessi non propriamente al servizio della democrazia, tali da voler riportare tutti verso un compromesso incardinato sul più rassicurante (per chi?) centrismo.

Oggi, parte di quei “romantici” pensatori hanno ricevuto asilo altrove, rinunciando alla loro casa dei sogni, alcuni altri, più o meno convintamente, sono saliti a bordo della “corazzata meloniana” riuscendo ad ottenere anche incarichi di prestigio.

A molti altri, non è restato altro che stare a guardare, rifugiandosi nello scomodo bunker di sopravvivenza offerto dalla Lega Salviniana, “disunitariamente” federalista o nel contorno satellitare di Fratelli d’Italia. Nel frattempo, tutti gli altri, e sono forse tantissimi, stanno ancora cercando casa…