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Il medico: correlazioni tra sovrappeso e terapia intensiva per Covid-19

Sovrappeso e terapia intensiva per Covid-19: abbiamo chiesto la correlazione al professor Francesco Riva, del Comitato Nazionale Sicurezza Alimentare

Francesco Riva

Prof. Francesco Riva

Sovrappeso e terapia intensiva. Un articolo di questa mattina, 10 luglio, su Il Messaggero evidenzia il rapporto tra obesità e Covid-19, infatti le autorità sanitarie inglesi hanno invitato i propri cittadini in sovrappeso a dimagrire a ha suggerito a tutta la popolazione di adottare una dieta quando più possibile sana, a base di frutta e verdura. Il 75% di chi finisce in terapia intensiva è in sovrappeso, scrive anche la rivista inglese Obesity. Abbiamo chiesto al professor Francesco Riva, medico odontoiatra, del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare, di queste correlazioni.

Covid-19 e terapia intensiva, l’intervista

“Sicuramente il sovrappeso determina un sovraccarico a livello circolatorio, e quindi polmonare. Con una conseguente difficoltà di respirazione per la gabbia toracica. L’obesità può essere dovuta a fattori genetici come il metabolismo, ma spesso anche al tipo di regime alimentare che la persona adotta. L’Oms ci dice ormai che la corretta alimentazione è una delle poche cose che può essere prevenzione di moltissime malattie, dall’infarto al cancro. La difficoltà di espansione della cassa toracica dell’obeso è chiaramente un aggravante se la respirazione è compomessa da questo virus.

Una persona obesa ha spesso problemi di diabete e questo è un altro fattore di rischio per aggravare un’eventuale contagio da Sars-coV-2. In Italia sono morte molte persone anziane durante questa pandemia per via dei pregressi problemi respiratori e a carico del sistema cardio-circolatorio. Chi fuma ha una dipendenza sia gestuale che dalla nicotina. Sarebbe ottimale non fumare ma se non è possibile vi sono oggi dei presidi farmacologici (che danno però effetti collaterali) e device che riducono i danni polmonari.

Diciamo che oltre alla prevenzione diretta con mascherine e distanza sociale c’è anche una prevenzione indiretta e duratura che passa per ciò che mangiamo, dalla buona abitudine di fare sport e movimento, evitare eccesso di alcol e soprattutto il fumo”.

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