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Gli scandali del Reddito di cittadinanza sono specchio di un Paese senza controllo

Con il reddito di cittadinanza sono stati foraggiati camorristi, parcheggiatori abusivi, truffatori, lavoratori irregolari e falsi poveri

Reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza

Altro scandalo si è consumato in questi giorni sui percettori del reddito di cittadinanza. Scoperte innumerevoli posizioni di cittadini che hanno ottenuto il reddito di cittadinanza pur non avendone diritto. Il comando provinciale dei carabinieri e del nucleo dell’ispettorato del lavoro hanno smascherato i soliti furbetti del reddito. Un danno per le casse dello Stato che ammonta ad oltre dieci milioni di euro. Peccato che queste ingenti somme non saranno mai recuperate, per cui dovrà sempre pagare pantalone.

I furbetti del Reddito di cittadinanza

Questo ennesimo gruppo di furbi tutti della provincia napoletana. Con le tasse corrisposte dai soliti fessi contribuenti che le pagano alla fonte, sono stati foraggiati camorristi e famiglie malavitose, parcheggiatori abusivi, rapinatori, truffatori, lavoratori irregolari, evasori totali e falsi poveri. Addirittura un tizio possessore di 17 automobili e una ltro alla guida di una Ferrari, percepivano il reddito. L’arma dei carabinieri è stata impegnata per diversi mesi al controllo e alla verifica sulla legittimità dei percettori del reddito di cittadinanza. Attività investigative che hanno un costo per la collettività.

Il reddito anche a chi è detenuto e agli arresti domiciliari

Come è possibile erogare il reddito di cittadinanza a persone che si trovano agli arresti domiciliari? Lo Stato ha impiegato circa un anno e mezzo per scovarli. E’ cosi difficile fare accertamenti e verifiche dei requisiti anziché aspettare l’intervento delle forze dell’ordine, sempre tardivo e quasi mai lo Stato riesce a recuperare il maltolto.

Tra i tanti denunciati 600 hanno pregcedenti penali e di questi ben 100 per associazione di stampo mafioso. Commesse di negozi commerciali, baristi e tante altre prestazioni lavorative tutti assunti a nero e tutti sul libro paga delle casse pubbliche. Signor Ministro Di Maio, lei che ha promosso il Reddito di Cittadinanza, non prova imbarazzo dopo l’ennesimo scandalo uscito in questi giorni? La legge probabilmente è stato concepita, ideata e scritta con il fondo della schiena.

Gli Italiani che pagano regolarmente le tasse si dovrebbero indignare con Lei e si dovrebbero costituire parte civile per danno erariale. E richiedere il rimborso dei tanti milioni di euro finiti nelle tasche dei soliti furbi e imputare direttamente a Lei il citato danno economico. Questi miliardi destinati ai furbi restituiteli a chi paga le tasse che ha più diritto e non riceve nulla dallo Stato.

Cesare Giubbi

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