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Ginnasta 13enne racconta in un tema: “l’insegnante mi urlava ippopotamo”

Il tema della giovanissima ginnasta scuote ancora una volta il mondo della ritmica con commenti agghiaccianti sul peso di ragazzine

Ginnaste in azione

Questa volta, la denuncia è affidata alle righe di un tema a scuola. Il terremoto che sta sconvolgendo il mondo della ginnastica ritmica non pare fermarsi. Le ragazzine che denunciano, tutte circa 13enni quando hanno subito bullismo, sono sempre di più. Ad indicare che potremmo trovarci di fronte ad un fenomeno tutt’altro che localizzato.

Nel tema-sfogo la ragazza racconta “Mi sentivo brutta, volevo dimagrire in quel momento volevo sparire ed ero in imbarazzo: tutte le mie compagne mi fissavano durante le esecuzioni, lei le lodava, faceva paragoni fra di noi anche se loro facevano un livello più basso”.

Paragoni e sguardi che pesano nella mente di una giovane che sta affacciandosi alla consapevolezza del proprio corpo e del corpo delle altre. Infatti nel tema si legge “Tornata a casa, ebbi un attacco di panico. Volevo smettere con la ginnastica, non volevo più vedere nessuno. Ero spenta, ero lì davanti a lei e non potevo fare niente. Non riuscivo neanche a parlare, non ce la facevo più”.

“Arriva il momento in cui dobbiamo farlo davanti a lei, alla nostra istruttrice, che fino a quel giorno ci aveva offeso e detto le peggio cose. Tocca a me, avevo ansia ed ero spaventata. Durante l’esercizio comincia a urlare di tutto e di più comincia a chiamarmi in tutti i modi: maiale, porchetta, ippopotamo”. 

“Alla fine dell’esecuzione mi dice che non ero capace, che ero pesante nei movimenti, che non andavo bene e soprattutto una cosa che mi fece stare davvero male: ‘cambia sport’. Quella voce risuonava nella mia testa, andai in bagno scoppiai a piangere”. 

Il tema, colpisce la professoressa di italiano che informa la mamma. I genitori si attivano e portano il caso davanti alla Procura della Federginnastica che sanzionerà l’istruttrice con una squalifica di un mese e mezzo circa.

Questo gravissimo, ennesimo, caso di bullismo degli istruttori nei confronti delle loro allieve arriva a poco più di 24 ore dall’incontro a Roma del neo ministro dello sport Andrea Abodi, il presidente del Coni Giovanni Malagò e il numero uno della Federginnastica Gherardo Tecchi.

I tre uomini si sono incontrati per affrontare il tema delle denunce presentate nei giorni scorsi da alcune ex atlete della Nazionale di Ginnastica Ritmica, che scuotono il panorama della disciplina. Dal vertice la procura di Brescia ha aperto un’inchiesta sulle violenze psicologiche che queste ex Farfalle della ritmica tricolore avrebbero subito in questi anni.

Le prime denunce

La prima a rompere il silenzio sulle condizioni della ginnastica, Nina Corradini, 19 anni compiuti l’8 agosto, romana – ginnasta della Nazionale dal 2019 al 2021 – che in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica” ha raccontato le pressioni mentali, gli abusi e gli insulti che, non ancora maggiorenne, ha subito dalle allenatrici della Federginnastica per restare nei parametri del peso richiesti.

“Mangiavo sempre meno ma ogni mattina salivo sulla bilancia e non andavo bene: per due anni ho continuato a subire offese quotidiane – ha raccontato Corradini – Mi pesavo 15 volte al giorno. Il lassativo mi disidratava e, non mangiando, non avevo più forze. Mi ammalavo, avevo poco ferro nel mio corpo. Una volta sono svenuta a colazione, ma le allenatrici mi hanno fatto andare lo stesso in palestra, pensavano fosse una scusa”.

Le mosse della Federginnastica

L’effetto delle parole della ex farfalla è immediato. Mentre terminavano i primi colloqui del Safeguarding Officer con Nina Corradini, la federazione fa la sua mossa e commissaria l’accademia internazionale di ginnastica ritmica di Desio, il cuore pulsante di questa disciplina in cui l’Italia eccelle.

La decisione arriva con delibera d’urgenza da parte del presidente Gherardo Tecchi una volta sentito il consiglio direttivo federale. Una vigilanza permanente per evitare eventuali altri abusi. Stanziati, inoltre, 120 mila euro complessivi per il progetto di salvaguardia degli atleti.

*Foto d’archivio dal sito di Federginnastica