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Fumo, stop tabacco e sigarette ai nati dopo il 2010. Ecco di che si tratta

Dal 26 gennaio, al via la raccolta firme coordinata dall’Istituto Mario Negri Irccs con la Società italiana di tabaccologia

Sigaretta

Sigaretta

“Creare un ambiente senza tabacco e la prima generazione libera dal tabacco entro il 2030″, vietando di fatto la vendita di tabacco, sigarette e prodotti a base di nicotina a “cittadini europei nati dopo il gennaio 2010”. Questa la mission dichiarata di una raccolta firme che parte ufficialmente in Italia giovedì 26 gennaio.

L’iniziativa, portata avanti dall’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs di Milano, in stretta collaborazione con la Società italiana di tabaccologia (Sitab), si inserisce all’interno di una campagna europea promossa dalla Ong spagnola Nofumadores.

Obiettivo dichiarato: “raccogliere un milione di firme a livello europeo entro il 15 gennaio 2024″, di cui “54mila in Italia”.

Come funziona la petizione

La petizione in pratica sfrutta il principio che obbliga la Commissione europea a considerare tutte le iniziative che sono riuscite a raccogliere un milione di firme in almeno 7 Paesi europei . In Italia, la soglia minima da raggiungere è quota 54mila firme. Possono firmare tutti i cittadini dai 18 anni in su, andando semplicemente sul sito dedicato.

Come specificato in una nota, l’iniziativa è strutturata in sei punti che intendono raggiungere anche altri obiettivi. Quali per esempio quello di creare spiagge, rive fluviali e parchi nazionali in cui non vengano lasciati tabacco e mozziconi. Un modo per cercare di tenere sempre presente l’importanza di ridurre inquinamento, contenendo il rischio di incendi.

Aumentare gli spazi nei quali è vietato fumare

Tra gli obiettivi, quello di aumentare il numero di spazi all’interno dei quali è vietato il consumo di sigarette, comprese quelle elettroniche. Nello specifico, si parla di spazi generalmente frequentati da minori, eliminando la pubblicità di prodotti del tabacco, inclusa la presenza in produzioni audiovisive e sui social media.

Il progetto intende anche finanziare ricerche indipendenti dall’industria del tabacco, incentrate all’individuazione di malattie causate dal consumo di tabacco. Il fine è quello di migliorare la prognosi e renderle curabili. 

“Non è sufficiente vietare la vendita di sigarette ai più giovani per raggiungere un’Europa libera dal tabacco”  – ha dichiarato Maria Sofia Cattaruzza, Presidente Sitab –  “ma è necessario attuare una serie di misure che portino a denormalizzare ulteriormente il fumo e a contrastare i danni ambientali che causa”.