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Fumo, la stretta: scatta il divieto anche per gli spazi all’aperto

Le nuove norme, una volta esecutive, prevederanno anche il divieto per i dehors di bar e ristoranti e le fermate dei mezzi pubblici

Sigaretta

Sigaretta

Quello del tabagismo, ossia il consumo di tabacco, rappresenta una delle più grandi piaghe per quanto riguarda la sanità pubblica. Il fumo, come spiegato sul sito del Ministero della Salute, risulta uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo di patologie neoplastiche, respiratorie e cardiovascolari. A tal proposito, come anticipato già qualche mese fa, il governo sarebbe pronto a una stretta sul consumo di sigarette anche per impattare sul dilagante fenomeno che interessa i giovani.

No al fumo anche all’aperto

Oltre alle limitazioni imposte dalla legge Sirchia, che sancì l’estensione di divieto di fumo a tutti i locali chiusi, l’attuale governo starebbe pensando a ulteriori restrizioni anche per quanto riguarda il fumo all’aperto. Una nuova stretta è pronta per incidere ancora di più sul fenomeno del tabagismo e il testo sarebbe stato già messo giù dai tecnici del Ministero della Salute.

Le nuove norme, una volta che diventeranno esecutive, prevederanno anche il divieto per i dehors di ristoranti e bar e le fermate dei mezzi pubblici. Altra novità importante, inoltre, sarà l’assoluto impedimento di fumare in prossimità di donne in dolce attesa e a bambini. Le nuove regole dovrebbero includere anche le sigarette elettroniche.

Quanti fumano le sigarette elettroniche

Secondo quanto riportato dall’Istat, il numero di persone che fumano le sigarette elettroniche sarebbe passato dagli 800.000 del 2014 al milione e mezzo del 2021. Il dato include soprattutto i giovanissimi, sempre più protagonisti di tale fenomeno.

Secondo altre anticipazioni fornite, il provvedimento punterà anche a chiudere le sale fumatori degli aeroporti e porrà limiti alla pubblicizzazione delle sigarette elettroniche.

Il dato sui morti

Tra le tante cause di morte che affliggono la società moderna, quello per fumo riveste sicuramente un ruolo importante. Ogni anno in Italia, per colpa del tabacco, muoiono 93mila persone. Tale dato rappresenta il 20,6% di tutti i decessi, come espressamente denunciato dalla Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale).

Su scala globale, invece, secondo quanto annunciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, entro il 2030 nel mondo i morti per fumo saranno circa 8 milioni.

I numeri dei giovani

Per quanto riguarda i giovani tra i 13 e i 15 anni, come riportato da Sanità Informazione, il dato sui current smokers si attesta al 16%. Dal 2010 il dato è sceso di circa 5 punti percentuale visto che prima raggiungeva il 21%.

La grande maggioranza di questi ragazzi fa un uso sinergico di sigarette tradizionali, e-cig e prodotti a tabacco riscaldato mentre solo il 2% fa un utilizzo esclusivo delle sigarette di tipo tradizionale. L’indagine, portata avanti dalla Global Youth Tobacco Survey, ha messo anche in evidenza la forte esposizione dei giovani al fumo passivo e la facilità di reperire tali prodotti nonostante i formali divieti.

Aggirati i divieti

Non soltanto quelli relativi alla vendita ai minori, ma anche quelli ad esempio riguardanti l’esposizione al fumo passivo nelle case e nelle scuole. La legge Sirchia del 2003 e il Ddl Lorenzin del 2013 vietano di fumare nei locali chiusi e nelle pertinenze esterne degli edifici scolastici ma, nonostante ciò, un ragazzo su tre afferma di aver visto fumare qualcuno all’interno della sua scuola.

Ma non è tutto qui. Circa il 58% del campione ha dichiarato di aver visto fumare persone nei cortili esterni o parcheggi e il 47%, invece, che qualcuno ha fumato in casa con lui presente. Infine, un giovane su quattro, ha confessato di essere stato in macchina con qualcuno che fumava in sua presenza. L’indagine è stata coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità e ha coinvolto 2.069 13-15enni.