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Firenze, cadaveri ritrovati a pezzi dentro alcune valigie

Gli investigatori stanno facendo luce sui cadaveri a pezzi trovati dentro alcune valigie in un campo vicino al carcere di Firenze

Stalker condominiale

Vettura dei Carabinieri

Gli investigatori stanno facendo luce sui resti umani trovati dentro alcune valigie in un campo tra il carcere di Firenze e la superstrada Firenze-Pisa-Livorno. Per giorni ci si è chiesti a chi potessero appartenere e dalle indagini effettuate è emerso finalmente un nome: Shpetim Pasho, albanese, scomparso con la moglie Teta nel 2015 in Toscana.

La scomparsa dei coniugi in Toscana

I coniugi erano scomparsi in circostanze mai chiarite: la figlia ne aveva annunciato la scomparsa e il caso era stato trattato anche dalla trasmissione Rai Chi l’ha visto?. Sul sito del programma è presente una cartella dedicata al caso in cui si legge che «Shpetim e Teuta Pasho, marito e moglie, vivono in Albania e vengono periodicamente in Toscana, dove risiedono i loro figli. Il 4 ottobre 2015 sono arrivati in Italia dove hanno trascorso un mese. Il 2 novembre la figlia ha ricevuto una telefonata da un numero anonimo in cui la madre le diceva di non voler rispondere a nessuno. Da allora, nessuna notizia. I due coniugi avevano anche parlato di andare in Germania ma i riscontri non hanno dato esito».

La figlia ha raccontato al programma di aver ricevuto una chiamata dalla madre, la quale si trovava di passaggio in Italia insieme al marito, con precisione a Scandicci, per far visita al figlio detenuto per droga nel carcere di Sollicciano.

La figura del figlio e i sospetti degli inquirenti

Balena nella mente degli inquirenti l’idea che il figlio della coppia albanese possa essere coinvolto nel terribile omicidio. Il ragazzo, infatti, all’epoca dei fatti era detenuto in carcere a Sollicciano, proprio vicino al campo dove sono state ritrovate le valigie. Il giovane risulta irreperibile alle forze dell’ordine da anni: sarebbe evaso dagli arresti domiciliari.

La sorella Dorina ha notevolmente ridimensionato la figura del fratello sostenendo che “è un piccolo spacciatore”. Sarà forse il DNA a incastrarlo. La ragazza esclude anche che l’omicidio sia stato compiuto per vendetta nei confronti del fratello: “Se fosse stato un delitto per droga non avrebbero aspettato i miei genitori ma avrebbero ammazzato me o mio fratello, ci conoscevano tutti a Castelfiorentino”.

Ritrovata una quarta valigia

Firenze, 16 Dicembre: viene trovata un’altra valigia nello stesso luogo delle prime tre. Contenuti pezzi di cadavere umano. Il bagaglio conterrebbe probabilmente una gamba, parte mancante del cadavere contenuto nell’altro trolley. Nelle prime due valigie, infatti, erano stati ritrovati parti di un uomo, nella terza il busto di una donna. L’uomo, Shpetim, sarebbe stato ucciso con una coltellata alla gola mentre la donna, probabilmente la moglie, massacrata di botte e asfissiata. Il medico legale infatti ha affermato che la donna sarebbe stata fatta sdraiare e poi il suo assassino si sarebbe seduto sulla sua testa ricoprendola di schiaffi e pugni per poi asfissiarla. Rinvenute diverse fratture alle costole oltre che escoriazioni in volto.

Figlio detenuto in Svizzera

Taulant Pasho, figlio della coppia scomparsa nel 2015 e ritrovata cadavere nei giorni scorsi a Firenze, sarebbe vivo e detenuto in Svizzera. Il giovane era evaso agli arresti domiciliari nel 2016 e da quel momento divenuto introvabile. Taulant è in carcere per furto con scasso da Ottobre. La procura di Firenze ha provveduto a effettuare l’internalizzazione. Taulant, prima dell’evasione, era detenuto a Firenze per detenzione di droga ai fini di spaccio.

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