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Le molestie sul lavoro e a scuola raccontate su Instagram

Le notizie delle molestie sul lavoro subite da tante donne e che ogni anno invadono i vari mezzi d’informazione, le ritroviamo anche qui

Molestie sul lavoro

Molestie sul lavoro

Recentemente è stata aperta una nuova pagina sull’ app di Instagram con lo scopo di rivelare le molestie subite dalle donne nel mondo del fumetto.

L’account è collegato ad un sito web: www.moleste.org dove, accanto ad una breve introduzione e alle varie testimonianze, vengono riportate alcune domande frequenti, i contatti e la possibilità di raccontare la propria esperienza.

L’esempio del mondo del fumetto

A fare da sfondo, il mondo del fumetto che è a tutti gli effetti un mondo lavorativo come gli altri. Purtroppo a lungo non considerato un lavoro. Un’arte sottovalutata che invece è popolata da una moltitudine di artisti di alto livello, tra i quali rientra anche la categoria che si occupa della “parte scritta”, gli sceneggiatori.

Le notizie delle molestie sul lavoro subite da tante donne e che ogni anno invadono i vari mezzi d’informazione, le ritroviamo anche qui.

Tra le varie testimoni, ci sono sia lavoratrici che allieve delle tante scuole di fumetto. Due mondi, quello del lavoro-scuola, dove professori, datori di lavoro e altre figure con una autorità, si permettono di mettere in atto una violenza reale su persone che hanno difficoltà a difendersi. Credendo di poterlo fare perché “superiori”. Ma quando parliamo di datori di lavoro o di docenti, seppure possono impartire ordini o comandare su una classe, non possono entrare in alcun modo nella vita privata dell’allieva e della dipendente.

Sono già molte le testimonianze

Eppure, anche in queste realtà, molti lo hanno fatto e sicuramente continuano a farlo anche in questo momento. Le testimonianze riportate sul sito sono molte. Nonostante la pagina abbia aperto da poco, già conta circa 4000 followers e il sostegno di molti personaggi, più o meno noti.

La molestia di per sé ha poi molti aspetti che solo negli ultimi anni si sono rivelati evidenti. Infatti, fino a qualche anno fa anche gli apprezzamenti più pesanti subiti dalle donne, non venivano considerate molestie, ma piuttosto semplici complimenti.

Non c’è da stupirsi se poi certi messaggi vengono trasmessi anche dallo stesso Ministero dell’istruzione. Come è successo a Novembre del 2020, quando sulla piattaforma del Miur, viene pubblicato un video rivolto agli studenti in alternanza scuola-lavoro. In quel filmato, un impiegato si “distrae” nell’atto di molestare una collega (ovvero toccargli il fondoschiena) come se fosse un’azione giusta e normale.

Non distraiamoci rispetto alle molestie

Infatti, molte di queste violenze passano “inosservate” anche da parte della legge proprio perché vengono normalizzate. Non solo da chi circonda la vittima ma anche dalle stesse istituzioni. Frasi come “lo hai provocato” o “ma che cosa sarà stato mai”, colpevolizzano chi ha subito la molestia. L’intento di quest’associazione, che si unisce a molte altre contro la violenza sulle donne, è proprio quello di non far sentire sole le vittime e di incitarle a denunciare sia tramite vie legali che tramite l’arma più potente del mondo contemporaneo: il web.

“Prima eravamo singoli sussurri ora siamo un’unica voce”

E internet aiuta a sentirci meno sole e a diffondere i lati oscuri di quel mondo bellissimo che è il fumetto, lati che vanno svelati per rendere questa realtà ancora più bella e soprattutto, più sicura.

Articolo di Marta Giorgi, Disegni di Chiara Giorgi

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