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Fincantieri riparte da Leonardo: il piano segreto di Mario Draghi

La scelta, gestita da Mario Draghi, potrebbe dunque aprire le porte anche a un colpo di scena in casa Leonardo

Mario Draghi

Mario Draghi

Con la primavera è arrivato anche il primo giro di nomine, a Fincantieri. Il primo banco di prova per capire dove vuole andare l’industria militare italiana, in un momento di grande crisi con il conflitto ucraino alle porte. Il governo italiano ha scelto di non assecondare le richieste – mai nascoste – di Bono per una sua riconferma, scegliendo un nuovo CEO con scarsa esperienza nel settore, ma lontano dai riflettori, come Folgiero, e un presidente con un curriculum invidiabile come quello del generale Graziano.


La scelta – gestita da Mario Draghi tramite il suo capo di gabinetto Antonio Funicello- potrebbe dunque aprire le porte anche a un colpo di scena in casa Leonardo, in scadenza il prossimo anno, con una conferma dell’attuale management per dare così continuità al già noto progetto della holding. L’unico ostacolo, in questa prospettiva, potrebbe rappresentarlo il caso Colombia.

Il silenzio di Monte Grappa sui recenti fatti ha infastidito molto Palazzo Chigi e il Mef, ormai sempre più convinti che un responsabile del caos debba essere individuato, anche per placare i prossimi impulsi e attacchi, sempre più all’ordine del giorno, di leghisti e Fratelli d’Italia ad Alessandro Profumo. L’invasione russa in ogni modo ha cambiato ogni schema. Con ripercussioni che presto potrebbero arrivare a lambire anche i servizi segreti.