Fermate della Metro D di Roma: il progetto di una nuova linea metropolitana
Con il Nomentano come punto di partenza, la futura Metro D dovrebbe estendersi fino all’Eur/Ardeatino, toccando quartieri chiave come Trastevere

Metro romana - Pexels - Romait.it
Accordi e nuove prospettive
A Roma si sta delineando il progetto ambizioso di una nuova linea metropolitana, la quarta per l’esattezza. Con il Nomentano come punto di partenza, la futura Metro D dovrebbe estendersi fino all’Eur/Ardeatino, attraversando il cuore della città e toccando quartieri chiave come Trastevere. Le discussioni che hanno animato gli ultimi giorni sono state ricche di incontri sia tecnici che politici.
L’intesa politica
Un risultato significativo è emerso da questi incontri: una rara convergenza bipartisan sul progetto. I dettagli sono stati definiti in una serie di riunioni che hanno visto protagonisti figure di spicco dell’amministrazione romana e rappresentanti del centrodestra. Tra questi, gli assessori ai Trasporti Eugenio Patanè e all’Urbanistica Maurizio Veloccia hanno discusso con politici come il senatore Andrea De Priamo e il deputato Luciano Ciocchetti. L’obiettivo comune è garantire un accesso alla metropolitana alle aree meridionali della capitale.
La strategia del potenziamento
Particolare attenzione è stata dedicata al potenziamento della Linea B. Due opzioni sono sul tavolo: prolungare la tratta oltre Laurentina o sviluppare nuovi percorsi. La prima ipotesi prevede fermate chiave come Fonte Meravigliosa e Cecchignola Sud. Un altro tracciato ipotizzato riguarda Torrino Nord fino a Tor de’ Cenci, servendo zone attualmente poco collegate.
Riorganizzazione della Linea D
L’idea iniziale della Linea D comprendeva un lungo “uncino” che risultava oneroso. Ora si punta su una razionalizzazione del percorso, riducendo stazioni previste per contenere i costi. Questo comporterà anche una riduzione dei treni necessari, consentendo risparmi significativi nell’acquisto dei convogli.
I costi previsti variano da un miliardo e mezzo a due miliardi di euro per le diverse opzioni considerate. La sfida principale rimane quella di assicurare i finanziamenti adeguati senza gravare ulteriormente sulle casse comunali già sotto pressione.