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Federmanager Roma da lustro alle donne con il Premio Minerva

Il premio promuove e valorizza “le pratiche più virtuose e innovative di crescita personale e professionale”

Foto di gruppo al Premio Minerva 2022

La mission è quella di incentivare e sostenere il prezioso contributo delle donne all’interno del mondo del lavoro. Un obiettivo concreto promosso e valorizzato da un’onorificenza tutta al femminile.

Locandina Premio Minerva
Premio Minerva

Si chiama Premio Minerva Roma Donna Manager & Impresa d’Eccellenza, è il prestigioso riconoscimento realizzato e messo a punto da Federmanager Roma e da Unindustria. Un premio che conferisce visibilità e lustro “alle pratiche più virtuose e innovative di crescita personale e professionale”.

4 premi alle imprese, 4 alle donne manager, 17 menzioni speciali attribuite ad altrettante aziende del territorio. I numeri di un riconoscimento volto sottolineare il merito di chi, a Roma e nel Lazio, ha saputo distinguersi in ambito lavorativo, valorizzando talento e competenze.

Premio Minerva 2022

Le onorificenze sono state consegnate a Abbott e Ferrovie dello Stato per la categoria Grandi Imprese e, tra le PMI, a Optikon 2000 (Strumenti oftalmici) e Venusia Group (Comunicazione e Marketing). Ma anche a Autostrade per l’Italia, Bat Italia – British American Tobacco Italia, Enel, Oracle italia, Peroni, Philip Morris italia, Procter & Gamble, Vodafone italia, WindTre in virtù di Azioni a supporto della Leadership femminile e della valorizzazione dei talenti femminili 

Menzione speciale per Strumenti a supporto del work-life balance e della condivisione delle responsabilità familiari e parentali, consegnata Bat Italia – British American Tobacco ItaliaElettronicaEnel, Pfizer, Philip Morris Italia, Procter & Gamble, Vodafone Italia, WindTre.

Carlo Imperatore, Direttore generale Federmanager Roma
Carlo Imperatore, Direttore Generale Federmanager Roma

“Un premio creato da Federmanager che ha l’obiettivo di premiare le migliori eccellenze esistenti tra le manager della Regione Lazio, valorizzandone la professionalità” –  ci dice Carlo Imperatore, Direttore Generale Federmanager Roma – “Lo abbiamo istituito considerando un’ottica e un contesto che vede sempre più la donna manager spiccare come realtà importante all’interno della nostra società“.

Le manager premiate Francesca Zanninotti, Patrizia Ravaioli, Francesca Reich

“A differenza del passato” – continua Imperatore – “le donne raggiungono sempre più spesso delle posizioni apicali all’interno delle aziende. Era giusto valorizzarle attraverso un premio che è cresciuto molto e ha adesso una rilevanza nazionale. Parallelamente alle donne manager, anche grazie alla sinergia con Unindustria Lazio, sono state premiate le aziende più virtuose nella valorizzazione del patrimonio femminile all’interno della classe dirigenziale“.

Stefania Santucci, Coordinatrice Minerva Federmanager Roma

Le eccellenze femminili devono avere l’opportunità di esprimersi –  Nelle ultime due edizioni il premio si è esteso anche a premiare le aziende nelle quali si sviluppano e si mettono in pratica politiche e strumenti come la parità di genere e i percorsi di carriera per le donne.

“Le eccellenze femminili devono avere l’opportunità di esprimersi”- dice Stefania Santucci, Coordinatrice Minerva Federmanager Roma –  “Nelle ultime due edizioni il riconoscimento si è esteso anche a premiare le aziende nelle quali si sviluppano e si mettono in pratica politiche e strumenti come parità di genere e i percorsi di carriera per le donne”.

“La diversità è un valore e una ricchezza e aiuta aziende e ambienti organizzativi” – continua la Coordinatrice Santucci – “che diventano più ricchi e generativi. E più produttivi. Al contempo c’è una progressiva affermazione, soprattutto dopo gli effetti della pandemia, della leadership al femminile. Una leadership, cioè, fondata su alcune competenze orientate a dare importanza e cura alle persone.

In termini di ascolto, empatia, riconoscimento del valore e dell’accoglienza. Le persone sono sempre meno disponibili ad accettare di essere trattate in modo non coerente con la loro natura. Nel passato si era affermato un modello autoritario, in virtù del quale le persone venivano e in certi casi vengono ancora trattate come fossero strumenti di lavoro, privi di umanità.

Adesso considerati fenomeni come quiet quitting o great resignation, le persone ricercano stili e ambienti di lavoro differenti, con caratteristiche diverse, con maggiore coinvolgimento. Auspichiamo dunque da un lato più manager donne, al fine di favorire l’inclusione; dall’altro una leadership al femminile, praticata sia da uomini che da donne. Intesa come leadership più accogliente.

Ci sono due fenomeni: il gender gap, cioè la presenza femminile rarefatta soprattutto a certi livelli di topmanagement, che si attesta intorno al 20% e il gender pay gap, che prevede che troppo spesso le donne per ruoli analoghi guadagnano di meno. Per diversi motivi, culturali e legati ai percorsi personali e professionali (ad esempio i periodi di assenza in gravidanza). Ci vuole un impegno da parte di tutte le aziende per superare questo scalino aziendale. Sarebbero auspicabili anche degli strumenti legislativi a supporto”.