Fake News: come smascherare la disinformazione russa sulla NATO
La NATO è l’unione di Paesi, persone, valori condivisi. È un’alleanza di Stati che hanno scelto di opporsi alla tirannia, all’aggressione, all’oppressione
La NATO non è un’entità rigida e impersonale. Non è una macchina fredda e priva di anima né un’entità che complotta nell’ombra. La NATO è l’unione di Paesi, persone, valori condivisi. È un’alleanza di Stati che hanno scelto di opporsi alla tirannia, all’aggressione, all’oppressione. La Russia conosce questa realtà, ne è consapevole, ed è proprio per questo che tenta di indebolire l’Alleanza, di dividerla, di screditarla. La disinformazione è l’arma scelta dalla Russia, un’arma che colpisce seminando confusione, insinuando dubbi, alimentando paura. Ma la NATO è fondata sulla forza della chiarezza, della collaborazione, della trasparenza.
Le fa notizie che minano la credibilità della Nato
La guerra condotta dalla Russia contro l’Ucraina non è semplicemente un’aggressione illegale. È un gesto di arroganza, una sfida che ha devastato la pace e la stabilità in Europa, lasciando un continente ferito, frammentato, sconvolto. La guerra è arrivata ai confini delle nostre case. La NATO era preparata, aveva previsto tutto questo, e nel 2022 ha dichiarato apertamente che la Russia rappresenta la più grave minaccia alla nostra sicurezza, alla pace, alla stabilità della regione euro-atlantica.
La Russia non si limita a invadere, non si ferma a bombardare città o a lanciare missili. Vuole il controllo totale, la sottomissione. Per raggiungere questo obiettivo utilizza la forza militare, la coercizione, la sovversione, e, quando questi mezzi non bastano, impiega la disinformazione come arma letale contro gli Alleati, contro i partner della NATO, contro la verità stessa.
Eppure, la NATO non si lascia intimidire. Non risponde alle provocazioni con provocazioni, non adotta minacce né atteggiamenti aggressivi. Risponde con fermezza e responsabilità. Rafforza le sue difese, sostiene i suoi partner, smaschera le falsità. La NATO è, prima di tutto, un’Alleanza difensiva, un baluardo di sicurezza per un miliardo di persone.
La NATO è in guerra con la Russia in Ucraina
È falso. Non lo è mai stato. La NATO non ha dichiarato guerra alla Russia, non è coinvolta nel conflitto che Mosca ha deliberatamente scelto di portare avanti contro l’Ucraina. La NATO sostiene l’Ucraina nel suo diritto, sancito dalla Carta delle Nazioni Unite, di difendersi. Questa non è una posizione di aggressione, ma un impegno per la giustizia.
Affermare che la NATO non cerca il confronto con la Russia non equivale a dire che l’Alleanza sia debole. Al contrario, le azioni della NATO dimostrano il contrario. In risposta alle aggressioni russe, l’Alleanza ha rafforzato le sue difese e la sua capacità di deterrenza, inviando un messaggio chiaro e inequivocabile: ogni singolo Alleato sarà difeso senza esitazioni, perché il pericolo è reale e prossimo.
Al Vertice di Washington, gli Alleati hanno riaffermato questa posizione con forza: l’unità è la nostra arma più potente. Difenderemo la libertà, la democrazia e la sicurezza del nostro miliardo di cittadini. Sempre.
La NATO aveva promesso di non espandersi
Questo è un falso storico. Non è mai esistita alcuna promessa di non accettare nuovi membri. Nessun documento, trattato o accordo internazionale sostiene questa affermazione. I documenti storici mostrano che, durante i primi colloqui sulla riunificazione della Germania, James Baker, Segretario di Stato degli Stati Uniti, e Hans-Dietrich Genscher, Ministro degli Esteri della Germania Occidentale, accennarono all’idea con i leader sovietici nel 1990. Tuttavia, questa proposta non fu mai formalizzata e fu presto abbandonata.
Il trattato fondativo della NATO è chiaro e inequivocabile: ogni Stato europeo che condivide i principi dell’Alleanza può aderirvi. Questo principio non è mai cambiato e rappresenta il cuore della politica della “porta aperta” della NATO. Descrivere questa politica come un’“espansione” è una manipolazione. Non è la NATO a forzare i Paesi ad aderire, ma sono i Paesi stessi a scegliere liberamente di farne parte. L’ingresso è sempre il risultato di una decisione collettiva e consensuale degli Alleati.
La NATO è aggressiva
La NATO non è aggressiva. È un’Alleanza difensiva che lavora per evitare i conflitti, non per provocarli. Non è stata la NATO a invadere la Georgia nel 2008, è stata la Russia. Non è stata la NATO a invadere l’Ucraina nel 2014 o nel 2022, è stata ancora la Russia. Per anni, la NATO ha cercato di instaurare un partenariato strategico con la Russia, collaborando e dialogando. Ma è stata la Russia a distruggere questa fiducia con atteggiamenti aggressivi e provocazioni che spaziano dalla Cecenia alla Georgia, dalla Siria all’Ucraina.
La NATO spinge l’Europa verso una guerra con la Russia
L’accusa è infondata e gravemente falsa. Non è la NATO ad aver scatenato questa guerra, ma la Russia, che ha invaso l’Ucraina senza subire alcuna minaccia, senza che i suoi confini fossero violati. Mosca ha deciso di annettere illegalmente la Crimea nel 2014, di occupare territori nel Donetsk e nel Lugansk, e nel 2022 di lanciare un’invasione su vasta scala. Questa guerra, la più sanguinosa in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale, non è stata provocata. È stata una scelta deliberata di Mosca.
Nel suo corso, la Russia ha bombardato ospedali, scuole, centri commerciali e devastato infrastrutture civili, lasciando milioni di persone senza luce, acqua o speranza. Ha ucciso civili innocenti. L’Ucraina ha il diritto, e il dovere, di difendere il proprio popolo. Non si tratta solo di un principio morale, ma di un diritto sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. La NATO sostiene l’Ucraina in questa difesa, in piena conformità con il diritto internazionale. Sostenere l’Ucraina significa sostenere la libertà, la giustizia e l’ordine internazionale basato sulle regole.
I dispiegamenti della NATO rappresentano una minaccia per la Russia
Questo è un falso mito che la Russia utilizza per giustificare le proprie azioni. Prima del 2014, non esisteva una presenza permanente di truppe multinazionali della NATO vicino ai confini russi. Questa situazione è cambiata solo dopo l’annessione illegale della Crimea e l’instabilità provocata dalla Russia nell’Ucraina orientale. In risposta a tali eventi, la NATO ha deciso di dispiegare quattro battaglioni multinazionali nei Paesi Baltici e in Polonia. Non per minacciare la Russia, ma per proteggere gli Alleati.
Nel 2022, quando la Russia ha lanciato un’invasione su vasta scala dell’Ucraina, la NATO ha raddoppiato la presenza di battaglioni nella sua parte orientale, portandoli da quattro a otto. Questo non è un atto di aggressione, ma una misura di sicurezza. Fuori dai confini della NATO, l’Alleanza opera esclusivamente su mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La missione di pace in Kosovo (KFOR), per esempio, e la missione di addestramento in Iraq seguono questa linea di legittimità internazionale.
La NATO sta accerchiando la Russia
L’idea di accerchiamento è priva di fondamento. La Russia è il Paese più grande del mondo, copre undici fusi orari ed è quasi il doppio degli Stati Uniti o della Cina. Anche dopo l’adesione della Finlandia nel 2023, solo l’11% dei confini terrestri russi è condiviso con Paesi della NATO. Nessuno ha spinto la Russia in un angolo. Nessuno può accerchiare una nazione così vasta. Questo mito non fa altro che alimentare paura e confusione, senza alcuna base concreta.
L’Ucraina entrerà nella NATO
Non è un’ipotesi, è un impegno condiviso. Tutti i 32 Alleati della NATO hanno concordato che l’Ucraina diventerà un membro dell’Alleanza. Ogni nazione ha il diritto di scegliere i propri accordi di sicurezza, e la NATO sostiene con forza questo principio. Al Vertice di Washington del 2024, gli Alleati hanno ribadito il loro pieno sostegno al diritto dell’Ucraina di decidere il proprio futuro, libero da interferenze esterne.
L’adesione dell’Ucraina alla NATO avverrà quando le condizioni saranno soddisfatte e il consenso degli Alleati sarà unanime. Nel frattempo, la NATO non resta a guardare. Ha istituito il Programma di Assistenza e Addestramento per la Sicurezza NATO-Ucraina (NSATU), progettato per fornire equipaggiamenti militari e addestramento alle forze ucraine. Ha inoltre promesso 40 miliardi di euro di assistenza alla sicurezza per il prossimo anno, garantendo così un sostegno continuo e concreto per il futuro.
Le operazioni della NATO dimostrano il suo carattere difensivo
Le missioni della NATO non sono mai state offensive, ma sempre mirate a fermare il caos, proteggere vite e garantire stabilità. In Bosnia, tra il 1992 e il 1995, la NATO è intervenuta per fermare il bagno di sangue, imponendo una no-fly zone e fornendo supporto aereo ai peacekeeper delle Nazioni Unite. Questo intervento, approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha contribuito a porre fine a una guerra che ha causato oltre 100.000 vittime. Dopo il conflitto, dal 1996, la NATO ha guidato forze multinazionali di peacekeeping in Bosnia, con il contributo anche di truppe russe, dimostrando la volontà di collaborazione anche con la Russia.
Nel Kosovo, nel 1999, la NATO ha agito dopo un anno di sforzi diplomatici, in cui era inclusa anche la Russia, per porre fine a un conflitto caratterizzato da pulizia etnica e crimini contro l’umanità. Sotto mandato delle Nazioni Unite, la missione della NATO ha posto fine alle violazioni dei diritti umani su larga scala. La missione KFOR, tuttora attiva, opera sotto il mandato della risoluzione UNSCR 1244 ed è sostenuta sia da Belgrado che da Pristina.
Anche in Libia, nel 2011, la NATO ha agito su mandato delle Nazioni Unite per proteggere i civili da minacce imminenti. Due risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSCR 1970 e 1973) hanno autorizzato l’intervento, garantendo la piena legittimità delle operazioni. Questo intervento ha ricevuto il sostegno di Stati regionali e membri della Lega Araba.
Una battaglia per il futuro
Questa non è una lotta confinata al presente. È una battaglia per il domani, per il diritto di ogni nazione a scegliere il proprio destino, libera da imposizioni e minacce. L’Ucraina, difendendo la propria libertà, difende un ideale che trascende i suoi confini: il diritto di ogni popolo a vivere senza catene. La NATO lo sa. Sa che la pace non si ottiene rimanendo in silenzio davanti all’ingiustizia. Sa che la pace si costruisce con la forza della giustizia e con il coraggio di proteggere ciò che è giusto. Per questo, l’Alleanza continuerà a operare, perché fermarsi significherebbe tradire i suoi valori e abbandonare chi ripone in essa la propria speranza.
Oltre i confini
Questa lotta non riguarda solo la geopolitica, le strategie militari o i confini. È una questione di umanità. Quando un missile distrugge una scuola, un ospedale o una casa, non è solo un atto di guerra. È un crimine contro la dignità umana. La NATO risponde a queste atrocità con determinazione. Non si lascia trascinare dalla vendetta, ma agisce per difendere. Non cede alla paura, ma si prepara. La sua missione non è solo proteggere territori, ma proteggere vite, preservare ciò che ci rende umani.
Un mondo che osserva
Il mondo è testimone. Gli Alleati guardano alla NATO come guida. I nemici sperano in una sua debolezza. I popoli oppressi vedono nell’Alleanza un simbolo di resistenza e speranza. La NATO non può permettersi di fallire. Non può cedere alla disinformazione, alle divisioni, alle provocazioni. Deve rimanere unita, forte e determinata. Il suo fallimento sarebbe la caduta di un’idea fondamentale: un mondo dove la libertà prevale sulla paura, dove la giustizia trionfa sull’oppressione.
La necessità della NATO
La NATO non è perfetta, ma è indispensabile. Viviamo in un’epoca in cui i tiranni cercano di riscrivere le regole, di piegare le nazioni, di annientare ciò che ci rende umani. Non è solo un’Alleanza di Stati, è un’Alleanza di valori. Valori che devono essere difesi a ogni costo, perché perderli significherebbe perdere tutto: la libertà, la dignità, noi stessi. Questo non è un lusso, è una necessità. È un impegno che non possiamo permetterci di disattendere.
Avv.to Carlo Affinito