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Elon Musk, ha iniziato esperimenti sugli esseri umani: impiantati chip nella testa per controllare le macchine | È spaventoso

Elon Musk chip

Il chip cerebrale di Neuralink impiantato nel primo essere umano ha riscontrato alcune problematiche - Romait.it - foto Instagram

Alcuni terrificanti aggiornamenti sono trapelati sul nuovo progetto intrapreso dall’uomo più ricco del mondo.

Negli ultimi mesi Elon Musk è finito più volte al centro della cronaca, soprattutto per ruolo che ricopre nell’amministrazione del Presidente americano Trump, il quale nel novembre scorso è stato rieletto, battendo la rivale democratica ed ex senatrice californiana, Kamala Harris.

Il nativo sudafricano è stato messo alla guida di DOGE, ovvero il Dipartimento di efficienza governativa, che è incaricato di tagliare le spese e i regolamenti del governo federale. Quest’ultimo però continua a dedicarsi anche agli altri progetti imprenditoriali intrapresi negli ultimi anni.

Oltre a quello della Tesla infatti, ce n’è un altro che recentemente ha catturato l’attenzione dei media: Neuralink. Come si può dedurre dal nome, si tratta di un’azienda che si occupa di neurotecnologie, e nello specifico di interfacce neurali impiantabili negli essere umani. Tuttavia, negli ultimi giorni i suddetti hanno fatto parlare a causa di alcune problematiche che sono state riscontrate una volta inserite nel cervello del primo paziente.

Problemi con l’impianto Neuralink

All’inizio di quest’anno Noland Arbaugh è diventato il primo uomo a cui è stato impiantato il dispositivo cerebrale della Neuralink, che permette di compiere delle azioni semplicemente muovendo un cursore con la mente.

Dopo essere rimasto paralizzato a seguito di un incidente subacqueo, si è prestato all’esperimento rimanendo subito sorpreso dai risultati. Dopo poco però sono iniziati i primi problemi. Alcuni dei fili inseriti nella corteccia motoria hanno iniziato a ritirarsi nel tempo, forse a causa dell’aria intrappolata nel cranio dopo l’intervento.

Chip neurale
Il chip cerebrale di Neuralink impiantato nel primo essere umano ha riscontrato alcune problematiche – Romait.it – foto Instagram

Le conseguenze

Come rivelato nel corso d un’intervista, il ventinovenne ha ricordato di aver perso il controllo del cursore: “Pensavo che avessero apportato delle modifiche e che il motivo fosse quello… Ma poi mi hanno detto che i fili si stavano staccando dal mio cervello”. A quel punto Arbaugh pensava che il chip non fosse più utilizzabile e che quindi l’azienda avrebbe proseguito l’esperimento con un’altra persona.

Fortunatamente, il team di ricercatori è riuscito a modificare l’algoritmo che interpretava i segnali del chip, aumentando la velocità di trasmissione dei dati. L’uomo spera di poter dare una speranza ad altre persone che si trovano in una situazione simile, confessando che una volta che si inizia ad adoperare il dispositivo, non si riesce più a smettere.