Elezioni Europee 2024, a Strasburgo ha vinto il voto inutile
Dopo mesi passati a preconizzare l’avanzata dei partiti antisistema, soprattutto sovranisti, gli elettori confermano la maggioranza “innaturale” di adesso: allora si tengano la von der Leyen, il green e le altre euro-follie

Europee 2024 (© Europarl.europa.eu)
Se talvolta si sente parlare di “voto utile”, si può tranquillamente affermare che alle Elezioni Europee 2024 ha vinto il voto inutile. Quello che, dopo mesi trascorsi a preconizzare (e in certi casi paventare) l’ondata delle forze antisistema, ha invece finito per cristallizzare lo status quo. Gelando quindi (forse definitivamente) quanti speravano in un vero cambiamento in seno alla Ue.

I risultati delle Elezioni Europee 2024
Quando si parla di tornate comunitarie, bisogna sempre distinguere il piano autoctono da quello dei Ventisette. Così, per quanto concerne l’Italia, queste Elezioni Europee 2024 sono state anzitutto dominate dall’astensionismo, che ormai ha superato, scrive Il Fatto Quotidiano, l’asticella del 50%.

Sul piano dei suffragi, Fratelli d’Italia si riconferma primo partito, trainando le formazioni governative, con Forza Italia tornata a issarsi sopra alla Lega. Bene anche il Pd, che ha cannibalizzato il M5S, e l’estrema sinistra di AVS, mentre l’ex Terzo Polo è rimasto inchiodato sotto la soglia di sbarramento.

Una nota a margine la merita l’ingresso a Strasburgo del Generalissimo Roberto Vannacci (col Carroccio) e Ilaria “cum grano” Salis (con Alleanza Verdi e Sinistra). A ennesima conferma che il piagnisteo paga, e in modo bipartisan.
Una scossa soprattutto nazionale
Poi c’è il punto di vista dell’Europarlamento, che però di fatto è l’unico che conta. Non a caso, in analogia pressoché totale con quanto accaduto nel 2019, FdI si collocherà quasi sicuramente (mentre scriviamo, lo spoglio è ancora in corso) all’opposizione. Annullando quindi completamente (di nuovo) le indicazioni del Belpaese, salvo forse il fatto che con tutta probabilità il nostro nuovo Commissario europeo apparterrà a FI.

La scossa sovranista, infatti, non si è trasformata in terremoto, se non a livello nazionale, come avvenuto in Belgio e, soprattutto, in Francia. Qui il Presidente Emmanuel Macron, doppiato dal Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella, ha sciolto l’Assemblea Nazionale e indetto nuove elezioni legislative.
In ogni caso, pare che Monsieur le Président punti a farsi nominare al vertice del Consiglio Europeo, possibilmente dopo le Olimpiadi parigine. Intanto, però, resta saldo all’Eliseo: altro, cioè, che «scrivere la storia piuttosto che subirla», come ha pomposamente chiuso la propria allocuzione.
Gli euro-scenari dopo le Elezioni Europee 2024
Per il resto, l’emiciclo del Vecchio Continente continuerà a essere egemonizzato dagli euroinomani. Tant’è che lo scenario più probabile, sintetizza il Corsera, è la riedizione dell’ircocervo popolari-socialisti-liberali che il Premier Giorgia Meloni aveva recentemente bollato come «innaturale». Forse, per il principio di autoconservazione del potere, addirittura con lo sconcertante allargamento ai Verdi, lo schieramento maggiormente punito alle urne insieme ai centristi di Renew Europe.

Un’alleanza già nefastissima nella legislatura appena conclusa, che rischia (al netto di ammutinamenti all’interno del PPE, comunque sempre possibili) di diventare ancor più pericolosa. Perché ora i mandarini di Bruxelles sanno di poter prendere le misure più dannose e impopolari, senza averne pressoché alcuna ripercussione sulle loro poltrone.

Le Elezioni Europee 2024 erano forse l’ultima chance per invocare una svolta, ma gli elettori hanno deciso diversamente, addirittura incrementando i seggi del Partito Popolare Europeo. A questo punto, si tengano Ursula von der Leyen, insieme al Green Deal e a tutte le altre euro-follie dell’ultimo quinquennio.

Molto rumore per nulla, avrebbe detto William Shakespeare. Perseverare è diabolico, aggiungiamo noi.




