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Ed. Mediterranee ricorda Anna Maria Partini. Canonico: “Il suo messaggio appartiene al mondo”

L’editore ricorda la scrittrice scomparsa un anno fa: “Un invito a essere vigili nel controllo dei nostri atteggiamenti, delle nostre azioni”

Gianni Canonico, Edizioni Mediterranee

Gianni Canonico, Edizioni Mediterranee

Il ricordo di una illustre figura letteraria, che ha incentrato la propria analisi su ricerche storiche legate all’ermetismo,e in generale rivolte al diciassettesimo secolo. Un’autrice che ha portato alla luce e commentato gli scritti ermetici del Marchese di Palombara (La bugia), di F.M. Santinelli (Sonetti alchemici), della regina Cristina di Svezia (Introduzione a Lo specchio della Verità).

Un convegno dedicato alla scienza alchemica, incentrato sulla figura di Anna Maria Partini, scomparsa lo scorso anno. Un appuntamento finalizzato a delineare il profilo della scrittrice, tra aneddoti e curiosità, incentrato sulla ricchezza delle fonti di ricerca, per riassaporare dotte e raffinate relazioni accademiche e sociali. Senza dimenticare la grande creatività che ha espresso nelle sue ceramiche e miniature.

L’incontro, che si è tenuto presso la sala della Promoteca in Campidoglio a Roma, ha visto la prestigiosa partecipazione di eminenti relatori, ed è stato interamente dedicato alla figura della Partini che, tra le altre opere, ha anche tradotto e curato Il Toson d’Oro di Salomon Trismosin, Athanasius Kircher e l’AlchimiaLa porta di Rivodutri e pubblicato Il sogno e il suo mistero, corredato da alcune miniature su porcellana.

Abbiamo intervistato Giovanni Canonico, della casa editrice Edizioni Mediterranee per un breve commento a riguardo.

“Molti anni della mia vita da editore sono legati alla figura di Anna Maria Partini, che mi piace chiamare Signora Partini” – ha detto Canonico “E’ stata una donna e una figura così particolare. Sembrava fragile, ma possedeva una forza incredibile. Era dirompente e precisa. Ho lavorato con lei oltre quarant’anni pubblicando qualcosa come 17 volumi. Tutti inerenti all’alchimia nel periodo del seicento”. 

Però suoi sono altri lavori altrettanto raffinati

“Certo, ha pubblicato Cristina di Svezia e il suo cenacolo alchemico, Cecco d’Ascoli e molti altri”. 

Il vostro è stato un sodalizio che si è rinnovato e consolidato nel tempo

“Pensi che noi abbiamo una casa editrice dal 1950, ci conosciamo da moltissimi anni. Lei ha pubblicato con Boris de Rachelwitz un volume che evidenzia rapporti tra Egitto e Roma, in termini di culti, templi divinità. Ha scritto Cecco D’Ascoli, insieme a Vincenzo Nestler, incentrato sulla figura del poeta occultista medievale. E’ una monografia di magia astrologica, che analizza una serie di argomenti interessanti. Qui si vede la genialità della donna.  O anche La porta di Rivodutri, che confronta la descrizione simbolica di un monumento presente qui nel Lazio vicino Rieti. E’ un monumento ancora semi sconosciuto”.

Figure del genere cosa pensa lascino alle nuove generazioni

“E’ stata una una donna il cui messaggio appartiene a tutto il mondo. I suoi testi, così come le sue creazioni artistiche, offrono una chiara e penetrante panoramica della pratica alchemica, ponendo però sempre l’accento sulla dimensione dell’amore, della gentilezza e della responsabilità universale. La sua personale ricerca è stata generosamente condivisa nei suoi testi e nelle sue opere. E’ un invito a essere in ogni momento presenti e consapevoli, costantemente vigili nel controllo dei nostri atteggiamenti, delle nostre azioni e motivazioni. A impegnarci in una serie di indagini sul funzionamento del mondo, con la finalità di trasferire quanto appreso all’interno di noi stessi”.