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Ebola, a Roma è emergenza psicosi

Qualche ora fa il caso dell'immigrato somalo somalo, trasportato all'Umberto I a Roma con il sospetto che potesse essere infetto dal virus Ebola, dal momento che aveva la febbre e perdeva sangue dal naso. Referto: attacco di epilessia.
Oggi, un aereo della Turkish Airlines, linea Istanbul-Pisa, costretto ad atterrare a Fiumicino, con la procedura d'emergenza, a causa del malore di due passeggeri. Ancora una volta: paura per il virus Ebola, i due vengono trasferiti allo Spallanzani. Dai primi accertamenti, però, i sintomi non sembrano essere riconducibili alla febbre emorragica.
A Roma quindi più che di emergenza, sembra si possa parlare di psicosi. Il che, sia chiaro, non vuol dire minimizzare il rischio, ma vuol dire mettere in luce alcune criticità. A partire dal sistema dell'informazione, più attento a cavalcare l'onda mediatica e a fare click – che portano guadagni – e non a diffondere seri e documentati vademecum per sare come comportarsi. Ma d'altra parte, anche la diffusione del panico può essere una tecnica ben studiata.
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