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Divieto di balneazione, quest’estate nel Lazio non fai il bagno da nessuna parte: hai pagato una fortuna e non ti rimborsano un centesimo

Brutto inizio per la bella stagione

Ora non potrai andare a mare - pexel - romait.it

Incredibile ma vero: adesso anche andare al mare è diventato proibito. Scopri tutto quello che c’è da sapere adesso.

Preparatevi: quest’estate in Italia niente tuffi, niente bracciate, niente selfie in acqua. Il mare? Inquinato. I laghi? Inquinati. I canali? Meglio non parlarne. Le vacanze balneari rischiano di trasformarsi in un incubo asciutto, fatto solo di sabbia che scotta e cartelli con scritto Divieto di balneazione.

E non pensate che sia uno scherzo temporaneo: ci sono già intere zone interdette ufficialmente, e il trend non lascia ben sperare. La colpa? Acque torbide, scarichi non depurati, rifiuti organici. I turisti prenotano con mesi d’anticipo e pagano cifre sempre più elevate per un po’ di relax estivo ma nessuno li avvisa del disastro.

Il bagno, quello vero, è un miraggio. Nessun rimborso, nessuna alternativa. Solo la desolazione di un’estate da spettatori, con le onde davanti e il divieto stampato sui cartelli. Il punto è che fare vacanze d’estate in Italia sta diventando un terno al lotto. Come mai? Per il caldo, ovviamente.

Il surriscaldamento globale cambia le vacanze

Il cambiamento climatico ha trasformato le nostre estati in picchi infernali. Le ondate di calore sono sempre più frequenti e più lunghe. Chi può, fugge all’estero. Chi non può, cerca rifugi di mezza quota o piccoli borghi con microclimi più gentili. Il concetto di vacanza è cambiato.

Nessuno vuole più spalmarsi al sole per ore, sudando come una bottiglia lasciata in macchina. Il turismo di montagna è in crescita e non è solo una questione di gusti: è sopravvivenza. Nessuno ha voglia di spendere mille euro per finire bloccato in una stanza d’albergo con l’aria condizionata che arranca e il mare sotto casa, ma off-limits.

Aereo in volo
Voli – Romait.it – foto Canva

Divieto di balneazione

Secondo le più recenti rilevazioni di Legambiente, molte delle acque della regione Lazio non sono più idonee alla balneazione. I dati, raccolti in prossimità di foci, canali e fossi, parlano chiaro. Le zone in cui l’inquinamento è più elevato sono preoccupanti non solo per chi ci vive, ma anche per chi ha prenotato una vacanza in quelle aree. Nel dettaglio, Bolsena, lungo viale Luigi Cadorna; Monte San Biagio, nel Canale San Vito; Sabaudia, nel Canale su via Orsolini Cencelli.

La Regione ha già previsto divieti di balneazione per questi tratti, ma le segnalazioni di altri punti sospetti non mancano. I controlli proseguiranno tutta l’estate, ma intanto la frustrazione dei cittadini cresce. Perché se paghi per il mare, vuoi il mare. Non un divieto, non una transenna, non una multa. Ma al momento, il mare pulito nel Lazio sembra essere solo un ricordo.